Continua e si rafforza l’attività di Medinlucania, l’associazione socio-culturale nata circa un anno fa per promuovere iniziative atte a valorizzare il patrimonio economico, sociale, politico, culturale e artistico della Basilicata, del Sud e dell’area euro-mediterranea.
In una nota comunica che pur continuando a soffermarsi sugli aspetti positivi della regione e di tutti i 131 comuni lucani, inizierà ad occuparsi con maggiore attenzione delle varie criticità del territorio.
Come primo argomento ritiene opportuno esaminare quella che viene considerata l’emergenza principale della Basilicata: lo spopolamento.
Evidenzia Medinlucania nella nota:
“Nel 1990 i lucani residenti erano 611 mila, nel 2022 sono scesi a 538 mila.
In 30 anni sono stati persi 73 mila abitanti.
Lo stesso numero di residenti della città di Potenza.
Una cifra enorme ed estremamente preoccupante.
E’ noto che tutta l’Italia e l’intero Mezzogiorno perdono abitanti, ma il calo dei residenti della Basilicata è, insieme al Molise e alla Calabria, il più alto di tutti.
Nell’anno della pandemia, il 2021, la regione ha perso addirittura il 9,5 per mille dei suoi abitanti, contro il 4,3 per mille dell’Italia.
In un solo anno la popolazione lucana è diminuita di altri 5.130 abitanti.
Il problema più serio riguarda le nuove generazioni.
Nel 2002 i giovani lucani tra i 15 e i 39 anni erano 169 mila, nel 2021 la popolazione che rientrava in questa fascia di età era crollata a 116 mila unità.
In vent’anni, la Basilicata ha registrato 50 mila giovani in meno.
La popolazione lucana è quindi più anziana delle altre regioni del Sud e anche del resto d’Italia.
L’aspettativa di vita dei lucani è di 79,7 anni per gli uomini e 84,4 anni per le donne.
A seguito di questo andamento demografico, la popolazione attiva della Basilicata, cioè in grado di lavorare da 15 anni di età a salire, nel 2001 era rappresentata da 230 mila persone, nel 2021, dopo vent’anni, era passata a 205 mila unità.
Con questi numeri la Basilicata rischia molto.
Noi riteniamo che sia arrivato il momento di mettere in campo tutte le energie della regione per delineare un piano di azione straordinario che possa bloccare questa emergenza e far invertire il dramma spopolamento in atto.
Per quanto ci riguarda, nel nostro piccolo, faremo la nostra parte e, prima di tutto, cercheremo di stimolare le forze politiche e istituzionali, il mondo economico, sociale e culturale lucano ad attivarsi in questo senso.
Ognuno per quello che gli compete, senza partigianerie o colori politici.
Siamo certi che le istituzioni e la politica lucana siano pienamente consapevoli della situazione e, oltre a quello che hanno già fatto negli anni scorsi, sono impegnati a fare tanto altro. Purtroppo, però, non basta.
Il fenomeno non si arresta e bisogna fare di più.
Occorre andare oltre l’impossibile per riuscirci.
Prima che sia troppo tardi.
Siamo convinti che la Basilicata, tutta la Basilicata, e i lucani, tutti i lucani, possono farcela.
E ce la faremo”.