Il consigliere regionale Gianni Leggieri, intervenendo oggi sul tema “Istituzioni e cultura della legalità” ha innanzitutto ringraziato il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Potenza, Francesco Curcio, per le tante operazioni antimafia condotte con successo dalla Dda di Potenza, un importante presidio di legalità contro la criminalità organizzata.
Scrive il Consigliere regionale Gianni Leggieri:
“Dalla lettura dell’ultima relazione semestrale della Direzione investigativa antimafia (Dia) presentata al Parlamento, infatti, è emersa l’esistenza di un ‘sistema mafioso endemico’ che ha trovato terreno fertile anche nella nostra regione.
Il Movimento 5 Stelle ha da sempre prestato grande attenzione alle tematiche che riguardano la cultura della legalità, con la certezza che muoversi su questo terreno significa investire nel futuro delle nostre comunità.
Abbiamo chiesto con forza l’apertura della sezione lucana della Dia, e lo dimostra, tra l’altro, una mozione del M5S approvata all’unanimità in Consiglio regionale nel Maggio del 2021.
Altra questione riguarda la riapertura del Tribunale di Melfi, soppresso nel 2013.
Una decisione scriteriata e fallimentare che ha portato solo disagi e nessun vantaggio per cittadini, imprese e professionisti, a partire dagli avvocati.
Da dieci anni la popolazione dell’area Nord della Basilicata è stata privata della Procura della Repubblica e del Tribunale, in una zona da sempre soggetta a diversi appetiti criminali.
La città di Melfi si trova nell’area più industrializzata della Basilicata, dove la Procura e il Tribunale hanno svolto un decisivo ruolo di contrasto alla criminalità organizzata pugliese e campana, attratta dagli investimenti industriali.
La zona del Vulture-Melfese è stata teatro di una guerra tra clan criminali, con omicidi e casi di lupara bianca.
Non dimentichiamo che il Vulture si trova a pochi chilometri dal Foggiano, dove imperversa la cosiddetta quarta mafia.
A Melfi, inoltre, si trova anche un Carcere di massima sicurezza che ospita circa duecento detenuti per gravissimi reati, nel quale si svolgono ogni anno centinaia di rogatorie che hanno necessità di un presidio giudiziario in loco.
Spero vivamente che la questione della soppressione degli uffici giudiziari di Melfi non venga accantonata, nei limiti delle proprie competenze, dal governo regionale, anche alla luce delle diverse mozioni approvate all’unanimità e che ne chiedono la riapertura.
La Regione Basilicata ha approvato nel 2021 la legge regionale N. 41 per il riutilizzo sociale dei beni confiscati alla criminalità organizzata e sono fiducioso che, attraverso l’Osservatorio regionale, si possa lavorare in sinergia con enti, organizzazioni, cooperative ed associazioni per un unico obiettivo comune.
Un quadro inesorabile di illegalità, quello tracciato dalla Dia, che ci deve far riflettere per avere un unico obiettivo comune, cioè quello di non abbassare mai la guardia”.