“A partire dal 1° luglio e per i successivi sei mesi la busta paga dei lavoratori con redditi fino a 35mila euro lordi sarà più ricca grazie al taglio del cuneo fiscale varato con il così detto decreto Lavoro dal governo Meloni.
La sforbiciata riguarda in particolare la quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti che scende di quattro punti percentuali”.
È quanto si apprende da today che aggiunge: “In poche parole i lavoratori pagheranno meno contributi, senza però avere effetti negativi dal punto di vista pensionistico: la quota mancante sarà infatti coperta dallo Stato.
Il limite esatto per godere dei benefici del taglio al cuneo è la retribuzione lorda mensile di 2.692,31 euro.
Altro aspetto da sottolineare è che la decontribuzione non verrà applicata alla tredicesima.
La sforbiciata si somma al taglio del cuneo già approvato dal governo Draghi e potenziato nella legge di bilancio dall’esecutivo in carica.
Nello specifico lo sgravio contributivo, tutto a beneficio dei lavoratori, passerà a partire da luglio dal 3 al 7 per cento per i redditi fino a 25 mila euro, e dal 2 al 6 per cento per i redditi fino a 35 mila.
Gli aumenti in busta paga dal 1° luglio
Veniamo al dunque.
Di quanto aumenteranno le buste paga?
Secondo quanto emerge dalle simulazioni di Altroconsumo, un lavoratore con uno stipendio di 15mila euro lordi all’anno (compresa la tredicesima) da luglio avrà un vantaggio di 36 euro rispetto al primo semestre del 2023 che diventano 62 rispetto allo scorso anno.
In altre parole se a dicembre scorso guadagnava 949 euro, a partire da gennaio la sua retribuzione mensile è salita a 975 euro e a luglio sarà di 1.011 euro.
Con uno stipendio annuo lordo di 20.000 euro, la retribuzione mensile passa dai 1.284 euro di dicembre 2022 ai 1.314 dei primi sei mesi del 2023 fino ad arrivare ai 1.355 dell’ultimo semestre.
L’aumento che il lavoratore vedrà in busta paga dal 1° luglio sarà dunque di 41 euro rispetto a giugno e 71 se prendiamo in considerazione l’anno precedente.
Un lavoratore che guadagna 35.000 euro annui a luglio vedrà invece una differenza di 61 euro in busta paga.
Si tratta di simulazioni. In effetti, come spiegano da Altroconsumo, nel calcolo non viene tenuto in conto l’effetto delle addizionali ‘ed eventuali altre situazioni particolari’.
Ma in ogni caso le tabelle sono piuttosto esplicative: gli stipendi di luglio (che di solito vengono pagati al termine dello stesso mese o nei primi giorni del successivo) saranno più sostanziosi del solito.
La quattordicesima in arrivo
Sempre a luglio verrà pagata anche la quattordicesima che tuttavia, com’è ben noto, non spetta a tutti i lavoratori, ma dipende dal tipo di contratto.
Per quanto riguarda i pensionati, la quattordicesima viene erogata ai titolari di trattamenti previdenziali con almeno 64 anni e con reddito annuale inferiore a 14.657,24 euro.
L’importo varia da un minimo di 336 euro a un massimo di 655 euro”.