La Fismic Confsal Basilicata indice uno sciopero nazionale Centro-Sud previsto per il 10 luglio, organizzando un sit-in dei lavoratori nell’area industriale San nicola di Melfi, per chiedere una politica economica in senso espansivo e non recessivo.
I lavoratori sono chiamati tutti alla mobilitazione.
Dichiara il segretario regionale Confsal Basilicata e segretario territoriale Fismic Confsal di Potenza, Gerardo de Grazia:
“Siamo in un momento storico in cui vi è la necessità impellente di agire sul fronte economico e istituzionale, in particolar modo per il settore dell’Automotive.
Serve che il Governo agisca tramite interventi strutturali e politiche attive del lavoro in maniera repentina, senza rimanere un fermo spettatore di ciò che sta succedendo nel nostro Paese, in particolare nel Mezzogiorno, dove si rischia di aumentare ancora di più la disoccupazione e la migrazione delle giovani competenze.
Per questo indiciamo lo sciopero nazionale, per richiedere che le Istituzioni giochino il ruolo di attori principali insieme alle altre Parti, per salvaguardare i diritti occupazionali e salariali dei lavoratori e ottenere una politica economica in senso espansivo”.
Dichiara il segretario territoriale Fismic Confsal di Melfi, Pasquale Capocasale:
“L’obiettivo della giornata è quello di portare all’attenzione dei media e del Governo tutte le istanze che riguardano il mondo dei metalmeccanici, soprattutto i problemi che riguardano la Logistica e il sito Stellantis di Melfi.
L’indotto Stellantis e la Logistica hanno già perso 300 posti di lavoro e la cassa integrazione ormai è diffusa, altri 1200 lavoratori hanno usufruito dell’uscita incentivata in Stellantis Melfi.
Servono nuovi accordi sulla solidarietà, non solo in Stellantis, ma in tutto il comparto Automotive lucano, specialmente nella Logistica, per preservare i valori dell’occupazione in attesa di una reale ripresa.
Chiediamo che l’azione del Governo sia decisiva e immediata. Auspichiamo, inoltre, che Stellantis, incrementi la produzione di modelli all’interno del sito, oltre i quattro già previsti, per saturare i livelli occupazionali dell’area industriale”.