Area di crisi complessa: una denominazione che delimita una vasta zona – dal polo Stellantis all’Italtractor di Potenza – in cui avviare un processo di riconversione e rilancio dell’impresa lucana.
Un perimetro – approvato dal Ministero del Made in Italy ad aprile scorso – che garantirà benefici fiscali e deroghe agli ammortizzatori sociali.
Ed è questo lo strumento a cui guarda l’indotto di San Nicola di Melfi.
Come fare sapere rainews sono “una trentina le aziende alle prese con il calo delle commesse dopo l’internalizzazione di numerose attività da parte dei Stellantis.
Si teme, inoltre, la riduzione dei volumi produttivi con la transizione elettrica.
5 i modelli full electric previsti sulla linea lucana (le preserie a marzo 2024).
E se una macchina con motore benzina o diesel conta circa 7.800 pezzi, per una elettrica ne bastano 5.000 in meno.
L’area di crisi complessa, dunque, come opportunità di riconversione e rilancio.
Le imprese che hanno aderito al questionario diffuso a luglio dalla Regione per una ricognizione di aspettative e bisogni, hanno ipotizzato un investimento di 130 milioni di euro.
Sarà Invitalia, nelle prossime settimane, a pubblicare il piano con i criteri e le modalità di accesso ai contributi.
Nel frattempo il Dipartimento Attività Produttive, guidato dall’assessore Michele Casino, sta approntando almeno tre misure complementari su ammortizzatori sociali, ricollocazione dei lavoratori fuoriusciti e la competitività delle aziende fornitrici di Stellantis”.