Il vicepresidente del Consiglio regionale, Mario Polese, di Italia viva, stamani ha incontrato il direttore dell’Asp, Antonello Maraldo, sulla questione dei precari Covid.
L’incontro da parte di Polese era stato richiesto venerdì, dopo la notizia dell’invio di 30 lettere assuntive ai vincitori dell’ultima graduatoria regionale da parte dell’Asp e con il possibile non rinnovo dei contratti ad alcuni precari assunti durante la pandemia da Covid 19.
Polese, quindi, ringraziando il direttore generale Maraldo “per la celerità con cui mi ha concesso audizione e per le nozioni esaustive e precise che ha fornito”, ha fatto il punto della situazione.
“Da quanto emerge – ha detto Polese – il numero di precari stabilizzabili per legge non è totalmente assorbibile dalle strutture regionali.
Non è decisione che sta in capo alle aziende regionali, ma una norma nazionale”.
Per questo il vicepresidente del Consiglio regionale ha annunciato:
“Presenterò una mozione in Consiglio regionale in cui si chiede al presidente della Giunta, Vito Bardi, di farsi carico nella Conferenza Stato Regioni del tema dei precari Covid per modificare la legge.
Ovviamente la questione non riguarda solo la Basilicata ma tutto il Paese.
Durante il Covid per fronteggiare la grande emergenza è stato assunto un numero di operatori sanitari ben al di sopra di quello che le norme odierne consentono di assumere.
Si tratta di un problema nazionale che andrebbe superato, però, con una norma governativa”.
Entrando, poi, nel merito del problema, il vicepresidente del Consiglio regionale, ha detto:
“Resta comunque il fatto che tutti coloro i quali durante la pandemia abbiamo chiamato eroi, oggi non possono essere mandati a casa.
Va fatto tutto il possibile per garantirgli prospettive future.
Per questo, oltre a tentare di modificare le norme a livello nazionale, sarebbe opportuno che si istituisca un Tavolo regionale per provare a capire se si riesce a redistribuire l’intero personale su tutte e quattro le aziende sanitarie della Basilicata, considerando che l’Asp si è fatta carico più di altri della fase Covid ereditando numeri più importanti”.
Coniugando le norme con la necessità di stabilizzare i precari, Polese ha auspicato che:
“questo Tavolo istituzionale riesca a mettere insieme, in uno schema ragionato, tutte le opportunità che ci sono in campo con la Madia e con le altre procedure di stabilizzazione, provando allo stesso tempo ad anticipare l’approvazione del piano di fabbisogno degli infermieri di Comunità e chiedendo responsabilmente a tutte le aziende sanitarie di fare un sacrificio comune”.
Al momento, da quanto lo stesso Polese ha appreso, c’è da trovare una soluzione per 13 Oss, che ad oggi rimarrebbero fuori dalle stabilizzazioni, e per gran parte degli infermieri: circa 65 persone per le quali dovrebbero essere attivate 130 assunzioni totali per rimanere nei vincoli di legge.
Ha concluso l’esponente di Italia viva:
“Sono numeri alti sui quali bisogna trovare una soluzione.
Non va dimenticato nessuno e l’auspicio è che si riesca a fare un piano per garantire a tutti di rientrare in uno schema di assunzione”.