Sono in arrivo pensioni più alte, anche se non nella stessa misura per tutti gli italiani.
Il 1° dicembre arriverà intanto il conguaglio 2023 per le pensioni, come previsto dal decreto Anticipi, con uno slittamento di un mese rispetto a quanto previsto inizialmente.
A gennaio 2023, come precisa skytg24, le pensioni erano state rivalutate sulla base di un’inflazione stimata al 7,3%, ma il valore definitivo è stato dell’8,1%.
Il conguaglio andrà quindi ad aggiungere gli 0,8 punti ancora mancanti per recuperare del tutto l’inflazione 2022.
Soltanto le pensioni fino a quattro volte il minimo – quindi quelle fino a 2100 euro – beneficeranno della rivalutazione all’inflazione al 100%. Poi si va a scendere.
Gli assegni fino a 2626 euro, quindi quelli da 4 a 5 volte il minimo, saranno rivalutati dell’85%. Quelli da 5 a 6 volte il minimo (fino a 3150 euro) del 53%; quelli da 6 a 8 volte il minimo (fino a 4200 euro) del 47%; quelli tra 8 e 10 volte il minimo (fino a 5250 euro) del 37% e quelli che superano di 10 volte il minimo (oltre i 5250 euro) del 32%.
Se per la fascia di pensioni fino a quattro volte il minimo la rivalutazione al 100% porta in assegno un +0,8% grazie al conguaglio, le altre – secondo diverse simulazioni – si vedranno arrivare +0,68%, +0,4%, +0,3%, +0,29% e +0,25%.
A partire dal prossimo anno ci sono poi già diverse novità confermate in tema di pensioni. Alcune di queste andranno a rivedere proprio il meccanismo di rivalutazione all’inflazione.
Secondo quanto emerso finora, la rivalutazione per la fascia tra 4 e 5 volte il minimo dovrebbe passare dall’85 di adesso al 90%.
C’è poi il capitolo pensioni minime: la premier Giorgia Meloni ha confermato per il 2024 gli aumenti già previsti nella Manovra dello scorso anno.
Si tratterà di incrementi dell’1,5% per i pensionati sotto i 75 anni e del 6,4% per gli over 75.