“Mi unisco all’appello fatto dalla Failp Cisal e dal suo segretario provinciale, Luigi Vitale, in merito alla difficile situazione in cui si trovano molti uffici postali della regione, senza direttori e con dipendenti allo stremo per le numerose operazioni da svolgere”.
E’ quanto dichiara il vicepresidente del Consiglio regionale ed esponente di Italia viva, Mario Polese, che aggiunge:
“La denuncia è molto chiara e sta già suscitando diverse iniziative in vari Comuni lucani, con comitati di cittadini e sindaci che più volte hanno fatto appello alla sede romana di Poste e alla Regione stessa per trovare una soluzione senza ricevere purtroppo risposta.
Poste italiane, come spiegato dalla Failp, ha una rete di 135 uffici postali, 70 dei quali sono gestiti da un mono operatore, evidenziando così una carenza di personale.
I tempi di attesa sono molto lunghi visti i numerosi servizi erogati senza contare che da dicembre, inoltre, sarà possibile richiedere il passaporto e da febbraio carta d’identità e servizi dell’Agenzia delle Entrate.
La domanda è: come si potranno gestire questi ulteriori servizi in condizioni così limitate?
Inoltre c’è anche la difficoltà di molti operatori letteralmente sballottati tra i vari uffici a proprie spese.
Tra questi c’è anche molta demotivazione perché in tutte le province vi è mobilità per avvicinarsi a casa, mentre solo nella provincia di Potenza non si muove nulla, o solo per pochi.
Da contratto collettivo, come spiegato dal sindacato, è previsto che le donne che godono del permesso all’allattamento debbano lavorare nel proprio Comune di residenza, mentre mi viene segnalato che nella filiale di Potenza le lavoratrici prestano servizio altrove, di conseguenza le ore di allattamento vengono godute in viaggio di ritorno a casa.
Per tutti questi motivi chiedo a Bardi e alla sua Giunta un impegno in merito alla questione, affinché si interfacci con i vertici nazionali e con l’Ad di Poste, Del Fante, per trovare una soluzione a queste incresciose difficoltà che ricadono su lavoratori, cittadini e comunità”.