Con l’ultimo disegno di legge di bilancio, il governo Meloni ha prorogato per il 2024 le agevolazioni per i giovani under 36 che vogliono comprare casa e, in particolare, ha rifinanziato l’accesso al fondo di garanzia per i mutui.
Vediamo nel dettaglio a chi è rivolta questa misura e chi può accedere al fondo di garanzia in questione, ottenendo un prestito dalla banca – pari all’80% del prezzo dell’immobile – garantito dallo Stato, prima di analizzare vantaggi e svantaggi connessi alla situazione economica generale.
Come riporta today: “Ci sono requisiti specifici per avere il mutuo agevolato sulla prima casa.
In primis c’è quello anagrafico: nell’anno solare in cui si chiede il mutuo, almeno uno degli acquirenti deve compiere al massimo 35 anni.
Fino al 31 dicembre 2023, quindi, ne hanno diritto i nati al massimo nel 1988, dal 1° gennaio 2024 i nati al massimo nel 1989.
Il mutuo a condizioni vantaggiose per i giovani può essere richiesto, poi, solo se si tratta di una prima casa non di lusso.
L’immobile per cui si chiede il mutuo agevolato, in sostanza, deve essere adibito ad abitazione principale e non deve rientrare nella categoria A1 (abitazioni signorili), A8 (ville) e A9 (castelli o interi edifici).
L’importo massimo finanziabile è di 250mila euro, il debitore deve avere un Isee massimo di 40mila euro e il mutuo deve avere un rapporto somma/reddito superiore all’80% e fino al 100%.
Inoltre, non è richiesto un contratto di lavoro a tempo indeterminato.
Il vantaggio più importante del mutuo giovani per la prima casa è che si tratta di un fondo statale gestito da Consap (concessionaria servizi assicurativi pubblici), una società per azioni interamente partecipata dal ministero dell’economia e delle finanze.
Questo garantisce la banca erogante in caso di insolvenza: ecco perché si riesce ad ottenere un finanziamento che in condizioni normali o non si potrebbe avere o sarebbe decisamente più caro, visto che la legge bancaria prevede che la somma erogata non possa superare l’80% del bene ipotecato.
Malgrado il ruolo di garanzia di Consap, però, l’impennata dei tassi di interesse avvenuta nell’ultimo anno e mezzo ha portato a un calo del mercato dei mutui: si registra un trend negativo del 19,4% delle domande di prestiti da parte delle famiglie italiane, secondo quanto emerge dai dati del Crif (centrale rischi finanziari, una società specializzata nell’erogazione e gestione del credito al consumo).
Non solo, perché questo dato già di per sé negativo precipita se consideriamo i mutui under 36: dai dati elaborati dall’ufficio statistiche di Consap, l’andamento del numero delle garanzie pubbliche all’80% ammesse da gennaio a settembre 2023 ha registrato un calo di circa il 37% rispetto allo stesso periodo del 2022.
Ad incidere è soprattutto la garanzia all’80%, introdotta a maggio 2021: secondo l’Istat, mettendo in relazione i dati dei mutui erogati e garantiti dal fondo prima casa con il totale dei mutui stipulati, la garanzia ha contribuito a sostenere il 25% dei mutui prima casa sul totale dei mutui stipulati.
Sestino Giacomoni, presidente Consap, ha detto che il fondo ‘si è dimostrato un significativo supporto. L’introduzione della garanzia all’80%, oltre a ridurre il rischio di default per la banca nella concessione del mutuo, ha aperto spazi per alcuni cittadini’.
Il problema è che, nonostante l’aiuto del fondo statale, alcune città italiane restano decisamente fuori portata per molti giovani.
Anche se la banca accetta di erogare un mutuo agevolato per un under 36, l’importo massimo finanziabile è di 250mila euro: difficile, se non impossibile, trovare una casa in buone condizioni a queste cifre in città, se non in (estrema) periferia”.