La misura economica è già stata sperimentata negli anni scorsi, prima con la pandemia di covid e poi con la crisi della guerra in Ucraina.
Ora, con la manovra 2024, diventa strutturale.
Si chiama Iscro, acronimo di indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa, ed è come spiega today: “un contributo erogato dall’Inps per 6 mesi (con un limite di spesa di 16 milioni di euro per il 2024 e di 20,4 milioni per il 2025).
In altre parole, una sorta di cassa integrazione per i professionisti autonomi e le piccole partite Iva che hanno perso il lavoro e subìto un crollo improvviso del proprio reddito.
L’assegno mensile va da 250 a 800 euro (al massimo 4.800 euro per metà anno, quindi).
Quali sono i requisiti per avere il bonus e come si può richiedere, nel dettaglio?
Andiamo con ordine.
Per ottenere l’aiuto basterà fare domanda all’Inps, avendo però determinati requisiti.
Per poter presentare la domanda, la partita Iva dovrà essere stata attivata da almeno tre anni.
Inoltre, chi richiede l’Iscro non dovrà essere titolare di una pensione e non dovrà nemmeno percepire l’assegno di inclusione. E questo vale per l’intero periodo di fruizione dell’indennità, pena la decadenza della prestazione. Il richiedente dovrà poi dimostrare di essere in regola con la contribuzione obbliga
toria. Se nel corso dell’erogazione dell’indennità la partita Iva dovesse essere chiusa, il pagamento verrebbe immediatamente interrotto e le eventuali mensilità pagate successivamente alla chiusura verrebbero recuperate.
L’Inps corrisponde l’Iscro a partire dal giorno successivo a quello di presentazione della domanda.
La prima novità rispetto al passato è che la platea dei beneficiari sarà allargata: potranno infatti accedere al sostegno tutti quei professionisti e quelle partite Iva che hanno dichiarato un reddito fino a 12mila euro.
Nella prima sperimentazione di questa norma, invece, la soglia di reddito era stata fissata a 8.145 euro.
La seconda novità è che per poter accedere al sostegno economico sarà necessario dimostrare di aver subìto una perdita del proprio reddito di almeno il 70% rispetto ai due anni precedenti. Un vero e proprio crollo del fatturato, di fatto.
E veniamo al calcolo del bonus.
L’indennità straordinaria sarà pari al 25% dei redditi, su base semestrale, dichiarati dal professionista o dalla partita Iva nei due anni precedenti all’anno prima di quello in cui è stata effettuata la domanda.
Il risultato di questo conteggio avrà un doppio limite, uno inferiore e uno superiore: l’assegno versato dall’Inps non potrà superare gli 800 euro al mese per sei mesi, ma non potrà nemmeno essere inferiore a 250 euro.
Il governo stima che dovrebbero richiedere il beneficio circa 4.500 persone.
L’Iscro verrà finanziato con l’applicazione di un contributo dello 0,35% sui redditi da lavoro autonomo, a partire dal 1° gennaio del 2024″.