Nel 2024 le pensioni saranno più alte.
Oltre agli incrementi legati all’adeguamento dei trattamenti all’inflazione, i titolari di un assegno previdenziale beneficeranno infatti (come tutti i contribuenti) della rimodulazione delle aliquote Irpef, misura collegata alla legge di bilancio che il governo si appresta a varare.
Spiega today che “il decreto firmato dal ministro dell’Economia Giorgetti e dalla ministra del Lavoro Calderone dispone a partire dall’1 gennaio 2024 un adeguamento all’inflazione pari al +5,4%.
La rivalutazione piena (pari appunto al 5,4%) spetterà però solo alle pensioni pari o inferiori a 4 volte il minimo (2.272,96 euro), mentre per quelle più alte la percentuale scenderà man mano che aumenta l’importo.
Tralasciando i tecnicismi, vediamo quale sono le cifre.
Con una pensione di 1.000 euro lordi si avrà un incremento mensile di 54 euro (sempre lordi), che sale a 108 per un pensionato che percepisce 2.000 euro.
Salvo sorprese dell’ultima ora gli incrementi scatteranno già dal prossimo mese per tutti i pensionati.
L’ente previdenziale ha comunicato che il pagamento avverrà a partire dal 3 gennaio.
Un altro piccolo aumento arriverà grazie alla rimodulazione delle aliquote Irpef.
In questo caso la misura è ancora al vaglio dell’esecutivo che solo qualche giorno fa ha rinviato alla prossima riunione del consiglio dei ministri il decreto legislativo sui tre scaglioni per un approfondimento tecnico in coerenza con la manovra in via di approvazione.
Il provvedimento comunque è in dirittura d’arrivo. Le aliquote dovrebbero dunque passare da 4 a 3 con un beneficio fiscale massimo che sarà pari a 260 euro annui.
Per chi ha un reddito di 25mila euro il vantaggio fiscale sarà di 200 euro annui e salirà a 260 per i redditi superiori a 28mila euro.
Per chi ha un reddito complessivo superiore a 50mila euro dovrebbe essere previsto un taglio lineare alle detrazioni da 260 euro che dunque vanificherà (sopra questa soglia) gli effetti della riforma, mentre i lavoratori con reddito sotto i 15mila euro potrebbero beneficiare di un incremento delle detrazioni dei redditi da lavoro (da 1.880 euro a 1.955 euro).
La riforma Irpef avvantaggerà ovviamente anche i pensionati (al pari dei lavoratori), visto che l’imposta sul reddito delle persone fisiche viene corrisposta da chiunque abbia un reddito”.