Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha approvato la stipula dell’Accordo di programma finalizzato alla riconversione e riqualificazione dell’area di crisi industriale complessa di Melfi, Potenza e Rionero Vulture che vede il coinvolgimento del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, dell’Agenzia Nazionale Politiche Attive del lavoro, della Regione Basilicata e del Comune di Melfi.
Il territorio in questione – particolarmente colpito dalla crisi dell’automotive, il più rilevante settore di specializzazione manifatturiera della Basilicata sul quale gravano il ridimensionamento delle attività dello stabilimento Stellantis, la riconversione dei processi produttivi dovuta alla transizione verso l’elettrico e le relative difficoltà per le numerose aziende dell’indotto che si occupano di componentistica, trasporti, logistica integrata e servizi – comprende 49 Comuni della provincia di Potenza, in particolare:
- Abriola,
- Acerenza,
- Albano di Lucania,
- Anzi,
- Atella,
- Avigliano,
- Balvano,
- Banzi,
- Baragiano,
- Barile,
- Bella,
- Brindisi Montagna,
- Calvello,
- Campomaggiore,
- Cancellara,
- Castelmezzano,
- Filiano,
- Forenza,
- Genzano di Lucania,
- Ginestra,
- Laurenzana,
- Lavello,
- Maschito,
- Melfi,
- Montemilone,
- Muro Lucano,
- Oppido Lucano,
- Palazzo San Gervasio,
- Picerno,
- Pietragalla,
- Pietrapertosa,
- Pignola,
- Potenza,
- Rapolla,
- Rionero in Vulture,
- Ripacandida,
- Ruoti,
- Ruvo del Monte,
- San Chirico Nuovo,
- San Fele,
- Sant’Angelo Le Fratte,
- Satriano di Lucania,
- Savoia di Lucania,
- Tito,
- Tolve,
- Trivigno,
- Vaglio Basilicata,
- Venosa,
- Vietri di Potenza.
Gli obiettivi del programma di riconversione, oltre alla tutela dell’occupazione a rischio e la creazione di nuove figure professionali, saranno indirizzati al rilancio dell’attività di ricerca industriale e allo sviluppo di iniziative imprenditoriali in grado di contribuire alle produzioni strategiche della regione, con particolare riguardo alla produzione di autoveicoli e mezzi di trasporto e alla sua componentistica quindi produzione di gomma, materiali tessili, chimici, plastiche, materiali avanzati, nanotecnologie, le applicazioni per la fotonica, meccanica, meccatronica, robotica, telecomunicazioni e componentistica energetica e in tutti quei settori qualificati per il processo di innovazione e transizione delle specializzazioni manifatturiere già presenti nell’area.
Il MIMIT, considerata l’importanza di rilanciare il territorio lucano ai fini dello sviluppo dell’economia regionale e del settore dell’automotive nazionale, ha stanziato 20 milioni di euro per i progetti imprenditoriali, mediante il ricorso al regime di aiuto della Legge 181/1989, misura volta alla salvaguardia dei livelli occupazionali e il recupero della capacità produttiva dei territori.
La Regione Basilicata compartecipa al programma con 8,7 milioni di euro.
L’intervento agevolativo nazionale e gli strumenti agevolativi nell’area verranno gestiti da Invitalia che fornirà assistenza tecnica al Mimit.