“Il gruppo Fiat e i marchi italiani collegati rappresentano una parte importante della storia industriale nazionale e un patrimonio che merita la massima attenzione, e questo credo significhi avere anche il coraggio di criticare le scelte del management, come lo spostamento della sede fiscale all’estero, o l’operazione di presunta fusione tra il gruppo italiano Fca e il gruppo francese Psa che celava in realtà un’acquisizione da parte francese dello storico gruppo italiano tanto che oggi nel cda di Stellantis siede un rappresentante del governo francese, e non è un caso se le scelte industriali del gruppo tengano conto molto più delle istanze francesi.
Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni alla Camera rispondendo a una interrogazione su Stellantis presentata da Matteo Richetti, capogruppo di Azione-Per-Renew Europe.
Continua Meloni:
“In Italia siamo passati da oltre un milione di auto prodotte nel 2017 a 700mila nel 2022.
In Italia sono andati persi oltre 7mila posti di lavoro.
Noi vogliamo difendere l’interesse nazionale, instaurare un rapporto equilibrato con Stellantis, e il ministro Urso ha incontrato più volte le persone in questione per difendere i posti di lavoro.
Con questo scopo è stato sottoscritto un protocollo d’intesa tra il ministero e Stellantis e abbiamo previsto incentivi e misure di sostegno per attrarre nuovi investitori e costruttori.
In ultimo abbiamo modificato le norme incentivando chi torna a produrre in Italia e scoraggiando chi delocalizza, che dovrà restituire ogni beneficio o agevolazione pubblica ricevuto negli ultimi dieci anni.
Vogliamo tornare a oltre un milione di auto prodotte in Italia.
Se si vuole vendere un’auto sul mercato mondiale pubblicizzandola come gioiello italiano, quell’auto deve essere prodotta in Italia“.