“Fanalino di coda tra le regioni italiane in quasi tutte le classifiche relative alla qualità della vita dei cittadini, se per benessere sociale si intende garanzia di accesso alle cure sanitarie, ai servizi per l’infanzia, all’assistenza ad anziani e fragili e a quella per le persone con disabilità.
Tutto questo a causa di una classe dirigente che ha ridotto la Basilicata ad un mero ‘postificio’ in cui piazzare dirigenti e manager giunti da fuori, avulsi nel loro disinteresse nei confronti di questa terra e dei suoi cittadini.
Hanno ridotto questa regione ad una enorme sala d’attesa, nella speranza che passi un treno con destinazione lidi migliori”.
Lo dice Carmine Vaccaro, segretario della Uil Pensionati di Basilicata commentando i dati dell’ultimo report Welfare Italia Index 2023, realizzato da Welfare Italia Think Tank su iniziativa di Unipol Gruppo con la collaborazione di The European House Ambrosetti.
Dice Vaccaro:
“Anche sul welfare siamo con l’acqua alla gola.
Non solo migrazione sanitaria con i dati Gimbe e mobilità oncologica con quelli Svimez.
Sull’assistenza pubblica sociale voliamo bassissimi.
La nostra regione è in coda nel panorama italiano, al terz’ultimo posto.
E’ questa la terra in cui il vicepresidente della Camera, il forzista Mulè, dice che tutti vorrebbero vivere per un bicchiere d’acqua a prezzo scontato?
E’ inconcepibile promuovere la Basilicata come il paese dei balocchi e dei bonus, mentre nei fatti ci mancano i servizi base.
Mobilità oncologica al 43% (dati Svimez), saldo negativo sulla migrazione sanitaria pari a 83 milioni di euro, anziani e famiglie lasciati soli da un’amministrazione regionale guidata da Vito Bardi, che ha deciso di tagliare i fondi alle case di riposo.
Sono i presupposti per lo smantellamento dei diritti sociali, in cambio di benefici elargiti in chiave elettorale.
Sul bonus gas, per esempio, sono tanti i cittadini che stanno ricevendo bollette salatissime confermando il flop di un provvedimento réclame.
Senza contare che le risorse derivanti dalle compensazioni ambientali avrebbero potuto e dovuto essere impiegate per sostenere appunto le politiche sociali, il lavoro, le infrastrutture.
Il Welfare Index 2023 mostra che la Basilicata tra le 20 regioni italiane è 16esima per giovani che né studiano né lavorano, 17esima per cittadini inattivi, il 57,3 per cento del totale, 18esima per efficacia, efficienza e appropriatezza dell’offerta sanitaria, 19esima per spesa previdenziale media per gli over-65, al 20esimo per la spesa per i servizi sociali.
Un crescendo di insuccessi che evidenziano la necessità di un cambio di passo.
Ben vengano i successi musicali e non solo che i nostri giovani riescono a conquistarsi fuori da questa terra, perché temo che tra qualche decennio il ‘lucano doc’, tra sempre più lucani (giovani e meno giovani) che decidono di andar via, sarà solo un ricordo”.