Una tela portata a spalle tra miti, religione, storia e leggende: ieri Barile ha concluso i festeggiamenti della festa patronale in onore della Madonna di Costantinopoli.
Tutto ebbe inizio centinaia d’anni fa quando un fiero popolo di aristocratici Albanesi, dopo aver lottato allo stremo delle forze contro l’invasione turca per non perdere la libertà, si rifugiò in Italia alla guida del forte condottiero Giorgio Castriota detto Scanderberg.
Questo popolo di grandi fedeli Ortodossi cercò di portare con se tutte le icone religiose e di sottrarle ai nemici che erano intenti a depredarle e distruggerle.
L’unica tela che riuscirono a salvare e a portare intatta a Barile fu quella della Madonna di Costantinopoli.
E così da quel momento iniziò la venerazione della Vergine da parte del popolo barilese e di pellegrini provenienti da altri paesi.
Una leggenda invece narra che tre bambini all’interno di una grotta videro un affresco della Madonna di Costantinopoli comparire all’improvviso sulla parete di una roccia, e proprio in quel punto fu costruita la Chiesa di Costantinopoli.
Tempi addietro moltissimi furono i pellegrini che affermarono di aver avuto delle grazie dalla Vergine e per questo fecero voto di pellegrinaggio portando a piedi nudi dei doni.
Attualmente la venerazione e la festa patronale continua ad esserci ma in maniera differente.
La tradizione infatti prevede la formazione, da parte di alcuni fedeli, di una struttura composta da tanti ceri detta “Il Giglio” che viene trasportata a spalle nella chiesa rupestre il giorno prima della festa religiosa.
Nella giornata di ieri invece si è svolta la processione con la banda che ha portato il quadro della Madonna dalla Chiesa di Santa Maria delle Grazie fino a quella di Costantinopoli dove è stata celebrata la messa dal Vescovo di Acerenza.
Al ritorno come da tradizione la banda si è divisa in due gruppi: una che a ritmo di fanfara ha invogliato i fedeli a correre fino in paese, l’altra che invece ha accompagnato le persone più anziane atte a recitare il rosario.
In piazza chiamata Largo Steccato è stata affissa una gigantografia raffigurante il Vescovo insieme a tutti i fedeli in processione, scattata poco prima.
Ieri sera, nello stesso luogo, c’è stata la festa laica con la cover di Biagio Antonacci che ha rallegrato tutta la popolazione tra bancarelle di dolciumi e corposi panini.
Al calar della sera la festa è terminata con lo sparo degli spettacolari fuochi pirotecnici.
Di seguito alcune foto della manifestazione postate dal gruppo Facebook Barile festapatronale: