Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa di Uil Fpl Basilicata:
“La UIL FPL informa che per i professionisti della sanità del Comparto Sanità appartenenti al personale non medico e non dirigente, dipendente del Ssn, ARPAB, si avvia il percorso per il rinnovo del contratto 2022-2024 con la convocazione in Aran prevista per il prossimo 20 marzo.
Nell’atto d’indirizzo, approvato dal Comitato di Settore Regioni-Sanità che ora è al Mef per la definitiva approvazione, gli aumenti medi si aggirano intorno ai 130 euro lordi al mese cui andranno sommate le indennità di Pronto soccorso per il personale che vi lavora (70 milioni di euro dal 1° giugno 2023 al 31 dicembre 2023 e per 140 milioni di euro con decorrenza dal 1° gennaio 2024).
Per quanto concerne le condizioni di lavoro l’obiettivo previsto nell’atto di indirizzo è quello “di rendere più attrattivo il lavoro all’interno delle Aziende ed Enti del Servizio sanitario nazionale, preservando e accrescendo il benessere psico – fisico dei lavoratori, anche attraverso la risposta al bisogno di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro dei professionisti familiare e lavorativa dei dipendenti”.
Un altro tema è riservato anche alle Prestazioni aggiuntive dove si prevede che “ad integrazione di quanto già previsto dal CCNL relativo al triennio 2019-2021 all’art. 7 comma 1 lettera d), il contratto collettivo nazionale di lavoro dovrà procedere a declinare il quadro giuridico di riferimento al fine di individuare presupposti, condizioni e limiti per il ricorso da parte delle Aziende ed Enti alle prestazioni aggiuntive, svolte ad integrazione dell’attività istituzionale, così come da tempo sosteniamo che va ampliato al personale di tutti i profili del ruolo sanitario e tecnico del comparto sanità.
Lo scopo di ricorrere alle prestazioni aggiuntive dovrà essere quello di ridurre le liste di attesa e di fronteggiare situazioni di carenza di organico ed impossibilità momentanea di coprire i relativi posti con personale in possesso dei requisiti di legge, nelle more dell’espletamento delle procedure per la copertura dei propri fabbisogni di personale. Inoltre, occorre definire un’unica tariffa oraria per la remunerazione delle prestazioni svolte, anche al fine di evitare disomogeneità nell’applicazione delle stesse nelle Aziende ed Enti del Servizio sanitario nazionale.
L’Atto d’indirizzo, inoltre, fa riferimento all’istituto della Pronta Disponibilità, propone il superamento del limite di n. 7 turni al mese. La soluzione che viene proposta dal contratto è un numero di turni in media per mese nel quadrimestre, che consente maggiore flessibilità organizzativa e garantisce la possibilità di conciliare i tempi di vita e di lavoro”.
Altro tema importante in Sanità è quello delle ferie a seguito della recente giurisprudenza della Corte di Giustizia della Comunità Europea.
A tale riguardo per scongiurare di incorrere in contenziosi il contratto dovrà indicare chiaramente la necessità di pianificare e presidiare la fruizione delle ferie da parte delle Aziende, favorendone il godimento entro i termini contrattualmente stabiliti.
Il documento di indirizzo affronta anche la questione della formazione del personale dove si precisa che il personale che partecipa alla formazione obbligatoria organizzata dalle Aziende o Enti è considerato in servizio a tutti gli effetti.
Per il personale dei restanti ruoli amministrativo, tecnico, professionale e socio sanitario, la formazione dovrà in particolare perseguire l’obiettivo dello sviluppo delle competenze alla transizione digitale, ecologica e amministrativa promosse dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”.
Per il profilo degli Oss viene proposto di valutare la previsione del nuovo profilo di Oss con formazione complementare in assistenza sanitaria già disciplinato dall’Accordo Stato-Regioni del 16 gennaio 2003, definendone i requisiti di accesso, ma un aspetto molto importante è quello dell’inquadramento nell’area degli assistenti e la relativa declaratoria.
Infine si punterà anche alla valorizzazione del welfare contrattuale.
“Il presente rinnovo contrattuale dovrà creare le basi per promuovere “welfare aziendale” in analogia con le esperienze già da tempo messe in campo nel settore privato che presenta caratteristiche interessanti per quanto riguarda i benefici sul clima lavorativo e sui risultati complessivi dell’organizzazione.
La copertura di tali costi dovrà essere garantita nell’ambito delle risorse destinate alla contrattazione nazionale ed integrativa, in considerazione di una armonica disciplina tra amministrazioni pubbliche””.