L’ONAC, Osservatorio nazionale carceri dell’AIGA (Associazione Italiana Giovani Avvocati), a partire dal 25 marzo 2024, attraverso le delegazioni regionali di avvocati, visiterà 70 case circondariali su tutto il territorio italiano.
La Basilicata ha aperto il ciclo di visite con la Casa Circondariale di Melfi.
Il 25 Marzo, la delegazione composta dall’Avv. Maria Teresa TRALLI, del foro di Matera, referente regionale ONAC per la Regione Basilicata, dall’ Avv. Andrea Rosario DI GIURA, del foro di Matera e dall’Avv. Valeria COLANGELO del foro di Potenza, referente territoriale ONAC della sezione AIGA di Potenza ha incontrato il personale della Casa Circondariale e visitato una delle quattro sezioni di Alta Sicurezza (AS3).
La delegazione è stata accolta con grande disponibilità dalla Direttrice dott.ssa Anna Maria Rosaria PETRACCONE, dalla responsabile area trattamentale dott.ssa Rosanna CAGGIANO, dall’Ispettore Capo Pellegrino DELLI CARRI e dalla dott.ssa Lucrezia FERRANTE, funzionario giuridico pedagogico che hanno risposto in maniera esaustiva a tutti i quesiti posti.
Nel corso del colloquio sono emersi i punti di forza dell’Istituto (numerose attività formative e trattamentali dedicate alle persone detenute, presenza di diversi ed adeguati spazi comuni) ma anche le criticità, che attengono prettamente alla carenza numerica del personale dell’Amministrazione Penitenziaria, alla mancanza di personale medico specializzato (presente al momento solo un dentista, il medico psichiatra ha rassegnato le dimissioni due settimane fa), nonché carenze strutturali dell’edificio nel quale è in programma una ristrutturazione finalizzata a dotare ogni cella di una doccia interna, in luogo dell’attuale doccia comune che rende più gravosa l’attività di sorveglianza da parte del Personale di Polizia Penitenziaria.
La Casa circondariale di Melfi, infatti, è un Istituto di Alta Sicurezza che attualmente ospita 195 persone, di cui 187 in AS3 (persone detenute per associazione di tipo mafioso e che hanno rivestito posizioni di vertice nelle organizzazioni dedite al traffico di stupefacenti) e 7 in AS2 (persone detenute per delitti con finalità terroristiche o di eversione dell’ordine costituzionale), sezione composta da celle singole con doccia interna.
In AS3 ci sono 4 sezioni, due per piano, ciascuna composta da 25 celle che ospitano solo 2 detenuti ciascuna, per un totale di 50 posti per sezione; in ogni sezione AS3 c’è una sala doccia comune dotata di 6 docce ed una sala barberia.
La dislocazione dei locali (cella – doccia comune – barberia) richiede un grande sforzo da parte della polizia penitenziaria per garantire ordine e sicurezza durante gli spostamenti dei detenuti; durante il momento doccia, infatti, in talune occasioni si sono verificati tensioni tra detenuti che la creazione di docce interne potrà certamente disincentivare, assicurando anche il soddisfacimento delle condizioni previste dall’art. 7 DPR 230/2000, che impone la presenza di servizi igienici dotati di doccia e acqua calda, in locali annessi alle celle.
Al momento i servizi igienici annessi alle celle sono dotati di porta, e dunque garantiscono adeguata riservatezza, ma sono forniti solo di acqua fredda.
L’esame obiettivo ha permesso di constatare la presenza di molte sale comuni, tra cui 1 palestra, 2 campi sportivi, una chiesa per il culto cattolico (affrescata da un detenuto, restaurata e pronta per l’inaugurazione programmata per giovedì 28 marzo) 5 aule per la formazione scolastica (5 persone detenute sono iscritte alla scuola media inferiore, 28 sono iscritte al biennio di scuola superiore, 3 sono iscritte al triennio della scuola alberghiera).
Nel corso della visita, la delegazione AIGA ha ricevuto in dono il miele prodotto dai detenuti lavoratori in regime di art. 21 OP (Lavoro esterno) che lavorano in un appezzamento attiguo alla Casa Circondariale in cui è stato piantato un uliveto e sono depositate le arnie per le api. Il ricavato del vendita del miele – acquistabile dai detenuti, dai loro familiari e dal personale della casa circondariale – integra la mercede dei lavoranti.
Alcune delle criticità che interessano la Casa Circondariale di Melfi e le persone ivi detenute sono collegate alla mancanza di un Provveditorato regionale competente per la Basilicata e alla mancanza, ancor più grave, di un garante per i diritti detenuti per la Basilicata.
Sotto il primo profilo, la Direttrice Dott.ssa Petraccone ha evidenziato l’esigenza di costituire un provveditorato esclusivo per gli istituti penitenziari della Basilicata; attualmente, infatti, il provveditorato di Puglia e Basilicata (articolazione del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria) è competente per 11 istituti penitenziari pugliesi e 3 istituti lucani (Matera, Potenza e Melfi).
Il referente regionale ONAC per la Basilicata, Avv. Maria Teresa Tralli rimarca:
“È impensabile che una Regione come la Basilicata – in cui insistono 3 Case Circondariali, di cui una di Alta Sicurezza – sia l’unica regione italiana in cui non è mai stato nominato un Garante dei diritti delle persone private della libertà personale.
A ciò si aggiunga il fatto che la Basilicata condivide con la Puglia il Provveditorato dell’Amministrazione penitenziaria: un provveditorato unico competente per tutti gli istituti di pena delle due regioni.
Ecco perché è quanto mai indispensabile che la Basilicata abbia una figura regionale di riferimento che svolga il ruolo di interlocuzione e collaborazione tra le persone detenute con le autorità, per individuare, segnalare e superare tutte le criticità del sistema penitenziario lucano.”
Ecco le date e i luoghi delle prossime visite.