Nei giorni scorsi è stata lanciata una petizione da un cittadino per far rientrare a Melfi la Scultura lignea di San Sebastiano martire.
La statua dopo un restauro che l’ha vista trasferita a Matera negli anni ’80, è rimasta lì.
L’assessore Alessandro Panico spiega la situazione:
“L’opera, oggi di proprietà dello Stato, era in origine collocata nella cappella Doria del castello di Melfi ed è stata trasferita a Matera negli anni ‘80 per motivi di restauro.
Oggi la scultura è in esposizione e fa parte della collezione del Museo Nazionale di Palazzo Lanfranchi a Matera, insieme ad altre opere di arte sacra provenienti da alcuni siti di Melfi.
Il Museo Nazionale Lanfranchi attualmente è il riferimento regionale per le arti figurative dall’età medievale fino al contemporaneo, così come il Museo Nazionale di Melfi raccoglie soprattutto il patrimonio archeologico di età dauno-sannitica, quello di Venosa l’età romana, quello della Siritide la Magna Grecia, secondo criteri di organizzazione per temi ed epoche costruita negli anni dalla Direzione Regionale dei Musei.
Fatta questa premessa, c’è però una novità: i musei nazionali di Melfi e Venosa stanno per diventare autonomi, in un nuovo polo che includerà anche Lagopesole.
In questo mutato contesto, è legittimo programmare un potenziamento delle collezioni locali, ampliato anche al patrimonio medievale e moderno.
Alcuni passi sono già stati compiuti: oggi il castello di Melfi ospita la collezione di quadri Doria di arte sacra e di caccia, anch’essa restaurata a Matera e, inoltre, ha aperto una piccola sezione di arte medievale nella torre di Marcangione.
A breve sarà fruibile un lapidarium nell’ambito delle nuove aree che saranno aperte al pubblico, con epigrafi e capitelli.
È in questo ragionamento, non di mera rivendicazione territoriale ma di programmazione dello sviluppo culturale e turistico, che l’Amministrazione comunale attiverà un dialogo con la nuova direzione autonoma dei musei del Melfese, non appena sarà insediata nei prossimi mesi, finalizzata anche alla ricollocazione del San Sebastiano nel castello di Melfi”.