Il 13 Maggio 1917 la Vergine apparve per la prima volta a Fatima, allora un villaggio sperduto sugli altipiani dell’Estremadura (zona centrale del Portogallo, Distretto di Santarém), a tre pastorelli.
Ad un km e mezzo da Fatima, vi era una frazione chiamata Aljustrel e qui nacquero e vissero i tre protagonisti della storia: Lucia Dos Santos, nata nel 1907, e i suoi due cugini, Francesco Marto, nato nel 1908, e Giacinta Marto, nata nel 1910.
Una Domenica, il 13 Maggio del 1917, i tre cuginetti, dopo aver assistito alla Santa Messa nella chiesa parrocchiale di Fatima, tornarono ad Aljustrel per prepararsi a condurre al pascolo le loro pecore.
Il tempo era splendido, quindi decisero di andare fino alla Cova da Iria, una grande radura a forma di anfiteatro.
A metà strada, videro una bella Signora ritta sopra un leccio, tutta luminosa.
Per la prima volta la dolce Signora parlò, rassicurandoli:
“Non abbiate paura, non vi farò del male”.
Era vestita di luce bianca come la neve, aveva per cintura un cordone d’oro, un velo merlettato d’oro le copriva il capo e le spalle, scendendo fino ai piedi come un vestito; dalle sue dita, portate sul petto in un atteggiamento di preghiera, penzolava il Rosario luccicante con una croce d’argento. Sui piedi erano poggiate due rose.
La sua richiesta fu chiara: di recarsi lì per i successivi sei mesi, ogni giorno 13, alla stessa ora.
L’intero messaggio che la Vergine rivelò ai tre fanciulli (trascritto da suor Lucia), letto da tutti i pontefici succedutisi e da pochissimi altri stretti collaboratori e conservato presso la Congregazione per la Dottrina della Fede, è stato a lungo oggetto di discussione da parte di teologi e studiosi, cattolici e non.
Specialmente la terza parte, tenuta segreta dalla Chiesa.
Il suo contenuto ha fatto credere a catastrofi che avrebbero sconvolto la vita della Chiesa, per questo i pontefici preferirono non divulgarla inizialmente.
Essa conterrebbe addirittura la profezia sull’attentato a Papa Wojtyla.
Il 26 Giugno del 2000, il Papa ne autorizzò la divulgazione pubblica da parte della Congregazione per la Dottrina della Fede, accompagnata da opportuno commento teologico del Prefetto, l’allora cardinale Joseph Ratzinger.
A suor Lucia appariva sempre più chiaro come lo scopo di tutte le apparizioni fosse quello:
“di far crescere sempre più nella fede, nella speranza e nella carità, tutto il resto intendeva portare solo a questo”.