Dopo il polverone sollevato dalla circolazione sul web del video sul comizio di chiusura della campagna elettorale a Ruoti, il primo commento a caldo da parte delle istituzioni arriva da Livio Valvano, segretario PSI di Basilicata.
In una nota Valvano ha dichiarato:
“Con saggezza e sagacia, lo statista tedesco BISMARCK, quasi due secoli fa, affermava che:
“Non si dicono mai tante bugie quante se ne dicono prima delle elezioni, durante una guerra e dopo la caccia”.
E’ quello che deve essere successo a Ruoti, nel comizio del “RIELETTO” Sindaco SALINARDI.
Non c’è altra spiegazione per interpretare le suggestioni che si possono ammirare ascoltando e vedendo il video su You Tube che da ieri impazza sul web.
La realtà supera la fantasia, di gran lunga, ma in questo caso supera anche il senso del rispetto delle istituzioni e l’immagine di un’intera Regione che corre il rischio, sui media nazionali (sito di Repubblica), di vedersi ingiustamente descritta come la più sconcia architettura di gestione di potere e relazioni.
NON E’ COSI!
Quello che è andato in scena a Ruoti è probabilmente una rappresentazione teatrale descrittiva di una realtà culturalmente sottosviluppata e distante anni luce dai sentimenti che animano il Governo Regionale e lo stesso Governatore Marcello Pittella.
Per i socialisti di Basilicata è inaccettabile qualificare come reale quella che può essere una sceneggiatura che forse il Principe De Curtis avrebbe utilizzato per una delle sue mirabili opere tese a descrivere in modo ironico i mali di una società DA SUPERARE.
Quelle immagini non rappresentano i tanti amministratori lucani che quotidianamente si impegnano, mettendoci NON SOLO LA PROPRIA FACCIA, ma cuore, tendini e nervi per affrontare insieme le difficoltà di una società che vuole modernizzarsi.
Quelle immagini, soprattutto, non rappresentano le donne impegnate nelle istituzioni, che non sono semplici TESTE DI LEGNO BEN VESTITE utili solo per tenere “BUONE RELAZIONI”, che in questo caso sono solo il frutto di una brillante fantasia teatrale.
La Basilicata è fatta di uomini e donne veri che meriterebbero un racconto adeguato e certamente non rispondente alla sceneggiata di RUOTI, frutto di una volontà popolare su cui forse dovremmo interrogarci”.