“I dati diffusi oggi da Svimez sul Pil 2023 confermano che la Basilicata rappresenta un Mezzogiorno nel Mezzogiorno.
Svimez riferisce che nello scorso anno il Pil nel Mezzogiorno (+1,3%) è cresciuto oltre la media nazionale (+0,9%), ma per la Basilicata non solo la crescita è minore ed uguale alla media nazionale (+0,9%), quanto – elemento fortemente negativo – nel raffronto al 2019 arretra di meno 5,7%, il più basso decremento tra le regioni italiane”.
E’ il commento del segretario regionale della Uil Vincenzo Tortorelli che aggiunge:
“da Svimez viene la conferma che il comparto delle costruzioni in Basilicata ha tirato la ripresa con un incremento del Valore Aggiunto, al più 8,4% e ripercussioni positive sull’occupazione mentre il settore industriale ha segnato un decremento del Valore Aggiunto di 2,7% in meno con le note conseguenze sui posti di lavoro.
In questo scenario ci allarma ancora di più il disegno di legge Calderoli sull’Autonomia Differenziata, in via di accelerazione con l’approvazione alla Camera, perché non è certo la modesta crescita del Pil, segnalata da Svimez, avvenuta grazie alla fase straordinaria di contributi pubblici arrivati al Sud, a superare il gap con il Nord.
Come ci allarma il dato della Basilicata nel raffronto al 2019.
La Uil insiste: l’Autonomia Differenziata va stoppata.
Si tratta di una riforma che rischia di scavare un’ulteriore profonda frattura tra i diversi territori e di accentuarne i divari, fino ad arrivare vicino alla “disgregazione” del nostro già fragile Stato nazionale, aumentando le disuguaglianze sociali e territoriali.
Non ci possiamo permettere che i diritti di cittadinanza siano garantiti a seconda della zona geografica in cui si nasce o si risiede.
Il tutto con il paradosso che i Livelli Essenziali delle Prestazioni a garanzia dei diritti civili e sociali, come previsto in Costituzione, non sono ancora stati definiti; anzi, c’è stata una proroga al 31 dicembre 2024, dell’attività della Cabina di regia per la loro determinazione.
Pertanto il dato Svimez -che dovrebbe far accapponare la pelle a chiunque persegue il bene della comunità lucana – conferma che attraverso l’effetto devastante combinato tra andamento economia e spopolamento demografico la Basilicata va verso un decino che è indispensabile adesso arginare e non domani.
Altro che Autonomia Differenziata bisogna puntare sullo sviluppo nella certezza delle risorse finanziarie aggiuntive e non certo minori”.