Ieri a San Fele è stata conferita la prima cittadinanza iure sanguinis.
Un procedimento complesso che mediante la sinergia lavorativa dell’ufficio anagrafe/stato civile e una associazione che si occupa di dare supporto amministrativo e giuridico a chi volesse ritrovare i propri avi partiti tantissimi anni fa in cerca di un futuro migliore ha coronato un sogno per una giovane fanciulla!
Si un sogno per molti, vissuto attraverso l’emblema dell’immagine simbolo di una identità italiana, attraverso foto dei monumenti più belli di Italia o la moca del caffè a casa dei propri nonni o l’immagine sbiadita accanto al campanile della chiesa in cui si sono sposati i bisnonni.
Tutto questo è diventato realtà per Melisa, ragazza dal temperamento forte e la voglia di vivere nuove sfide lavorative che vive a San Fele, dove tutti la conoscono e le hanno teso un mano.
Il conferimento di una cittadinanza è un evento si formale, ma una concreta opportunità che ha il fulcro solenne nel giuramento che i nuovi cittadini sono tenuti a prestare di fedeltà alla Repubblica e di osservanza della Costituzione e delle leggi dello Stato, ma al di là dell’ufficialità del momento, dietro ogni persona che viene per ricercare i propri avi c’è una storia spesso molto travagliata, un futuro di attese fortemente desiderato, ci sono emozioni, speranze e anche tanta voglia di vivere nuove esperienze con il monito dei propri nonni e la modernità di un Italia che premia i borghi e le radici.
E San Fele racchiude tutto questo, una opportunità che si può rivelare come una vita nuova nel paese delle cascate considerato, uno dei più bei borghi d’Italia.