Uno dei nodi che il Governo guidato da Giorgia Meloni dovrà risolvere che la prossima Legge di Bilancio è quello relativo ai bonus che verranno riconosciuti ai lavoratori direttamente in busta paga nel 2025.
Come riporta quifinanza: “La loro presenza, infatti, avrà un impatto decisivo sullo stipendio netto che arriverà direttamente nelle tasche dei lavoratori.
I bonus in busta paga permettono ai lavoratori dipendenti di accedere ad un bel risparmio: spesso e volentieri non parliamo di cifre alte, ma il loro ammontare costituisce un bell’aiuto a molte famiglie.
Al momento, però, è ancora presto per sapere come ha intenzione di muoversi il Governo.
Ma le prospettive sembrano buone e sono proiettate verso una riduzione delle imposte.
Ma cerchiamo di fare un’analisi completa e vediamo quali potrebbero essere i bonus confermati in busta paga per il prossimo anno.
Nel corso del 2024 i lavoratori dipendenti hanno potuto beneficiare di una serie di bonus direttamente in busta paga. Grazie a queste misure, a parità di stipendio lordo, le somme che arrivano nelle tasche dei diretti interessati sono state più alte.
A ridosso delle vacanze estive e guardando già verso l’autunno, sono in molti a chiedersi quali potrebbero essere le misure confermate per il 2025. Al momento il Governo non ha ancora preso delle decisioni ben precise, ma è possibile tratteggiare quali possano essere le intenzioni per il nuovo anno.
In autunno il Governo inizierà a lavorare sulla nuova Legge di Bilancio. Per decidere quali misure potranno essere confermate nel 2025 dovrà analizzare una serie di fattori, tra i quali ci sono le risorse a disposizione e le spese: una volta che avrà in mano questi dati potrà confermare o meno i bonus direttamente in busta paga.
Le principali misure attualmente in vigore, che potranno essere oggetto o meno di conferma nel 2025, sono:
- lo sgravio contributivo in busta paga;
- il taglio dell’Irpef;
- il bonus mamme lavoratrici.
Sicuramente una delle misure più importanti di cui i lavoratori hanno beneficiato in busta paga nel 2025 è lo sgravio contributivo fino a 35.000 euro.
Grazie a questa misura i lavoratori hanno ottenuto un aumento dello stipendio netto fino a 100 euro al mese. Stiamo parlando di una somma di tutto rispetto e che può certamente far comodo.
Lo sgravio contributivo funziona in modo molto semplice. Viene ridotta l’aliquota a carico del lavoratore dipendente. Quella del datore di lavoro, invece, continua a rimanere uguale:
- nel settore privato l’aliquota a carico del dipendente risulta essere pari al 9,19%;
- nel settore pubblico è pari all’8,80%.
Cerchiamo di capire meglio come funziona lo sgravio contributivo. Nel caso in cui un lavoratore dipendente del settore pubblico percepisce uno stipendio di 1.500 euro deve versare 137,85 euro di contributi, che in realtà vengono rimborsati dallo Stato per il funzionamento delle pensioni.
I lavoratori che percepiscono uno stipendio lordo inferiore a 2.692 euro, nel corso del 2024, hanno la possibilità di beneficiare di un’aliquota ridotta applicata nelle seguenti misure:
- 1,80% nel settore pubblico e 2,19% nel settore privato, nel caso in cui la busta paga abbia un importo fino a 1.923 euro;
- 2,80% nel settore pubblico e 3,19% nel settore privato nel caso in cui la busta paga sia compresa tra i 1.923 euro e i 2.692 euro.
Lo sgravio contributivo sarà confermato anche nel corso del 2024?
Il Governo sembrerebbe intenzionato a finanziare nuovamente la misura nella prossima Legge di Bilancio. Attenzione, però, che per l’Erario questo bonus in busta paga è particolarmente oneroso: può arrivare a costare 10 miliardi di euro.
Altra importante misura destinata ai lavoratori dipendenti è il taglio dell’Irpef. Nel corso del 2024 le aliquote Irpef hanno cambiato volto: il secondo scaglione è stato accorpato al primo e l’aliquota applicata è stata al 23%.
Siamo davanti ad un bonus in busta paga decisamente meno interessante rispetto al precedente.
Nel migliore dei casi i lavoratori sono riusciti a beneficiare di un risparmio di 260 euro netti all’anno. Siamo davanti ad un guadagno modico, ma anche in questo caso le intenzioni del Governo sembrerebbero muoversi nella direzione di una conferma della misura.
Attenzione, però, al momento l’eventuale riconferma di questa misura per il prossimo anno non è sicura. La decisione è condizionata dalle risorse che il Governo riuscirà a reperire: questo bonus in busta paga è particolarmente oneroso.
In busta paga un’altra misura è stata certamente molto importante: il bonus mamme lavoratrici. In questo caso, a differenza di quanto abbiamo visto fino a questo momento, ci troviamo davanti ad una misura completamente a favore delle mamme lavoratrici. Ma per un importo massimo pari a 3.000 euro.
Il bonus in busta paga funziona molto semplicemente:
- nel caso in cui la lavoratrice abbia almeno due figli, dei quali uno con meno di 10 anni, il bonus viene applicato fino al 31 dicembre 2024;
- se la lavoratrice ha almeno tre figli – di cui uno minorenne – il bonus si applica fino al 31 dicembre 2026.
Stando alle prime indiscrezioni circolate nel corso di queste settimane è possibile che venga rinnovata la misura in favore delle donne lavoratrici con due figli. Al momento, però, a differenza delle precedenti due misure non si ha molta sicurezza circa una sua probabile proroga.
Nel corso del 2024 i lavoratori dipendenti hanno potuto beneficiare di una serie di bonus direttamente in busta paga. I più importanti, come abbiamo visto, sono stati: lo sgravio contributivo, il taglio dell’Irpef e il bonus mamme lavoratrici.
La domanda che si pongono molte persone, ora come ora, è se queste misure saranno confermate anche nel 2025.
La risposta definitiva arriverà solo con il varo della Legge di Bilancio 2025, anche se, stando almeno alle intenzioni manifestate dal Governo fino ad oggi, per le prime due ci potrebbero essere delle speranze“.