“L’accordo sottoscritto oggi al Crob di Rionero con la Fondazione Toffa, e intitolato alla giovane rionerese Francesca Libutti scomparsa a seguito di una diagnosi di glioblastoma multiforme, si inserisce perfettamente nel nuovo Atto Aziendale dell’istituto, approvato con deliberazione della Giunta Regionale numero 274 del 5 aprile scorso.
Un documento che prevede una serie di azioni da effettuare nel triennio 202472026 per consentire il rafforzamento del Crob e per assicurare il miglioramento dei servizi di prevenzione e di cura rivolti ai cittadini”.
E’ quanto ha affermato questa mattina Cosimo Latronico, assessore alla Salute e Politiche per la Persona della Regione Basilicata, intervenendo all’incontro organizzato dall’Irccs Crob di Rionero in Vulture.
Spiega l’assessore:
“Nel documento programmatico di rilancio del Crob sono previsti investimenti rilevanti per l’acquisto di attrezzature, l’aumento dei posti letto fino a 124 unità, per consentire nuove assunzioni ed effettuare interventi di edilizia così da ampliare ambulatori, sale di attesa e parcheggi.
Il Crob rispetto al recente passato ha portato avanti la stabilizzazione del personale e l’aumento del personale stesso. Ad oggi abbiamo 40 ricercatori e ne possiamo assumere altri 15, di questi 40 ben 29 non erano stabilizzati e si è proceduto alla stabilizzazione negli ultimi mesi. Il
Protocollo sottoscritto questa mattina consentirà prima di tutto l’accesso alle migliori e più moderne terapie oncologiche sulla base dei profili genetici della malattia, la cosiddetta medicina personalizzata.
La seconda fase prevede lo stanziamento di due borse di formazione per dottorato o post dottorato al dipartimento di medicina genomica della University of Texas, MD Anderson Cancer Center, mentre una terza fase prevede lo sviluppo di un programma di ricerca competitivo sui meccanismi genetici e molecolari coinvolti nella resistenza a chemio e radioterapia nel Glioblastoma Multiforme: una delle forme più aggressive di cancro sia in pazienti pediatrici che adulti”.
La sanità lucana è sempre più orientata verso la presa in cura del paziente attraverso un approccio completo e complesso che va dall’assistenza medica alla ricerca, non tralasciando i risvolti psicologici ed emotivi conseguenti a una diagnosi tumorale.
In passato la parola cancro equivaleva a una sentenza irreversibile mentre oggi il progresso scientifico e il corretto approccio chirurgico e terapeutico permettono sia una migliore qualità della vita che una maggiore aspettativa di vita.
Confidiamo molto nel lavoro dei medici del Crob, uno dei tre Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico del Mezzogiorno d’Italia, e riponiamo in loro grande fiducia e riconoscenza”.