È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto attuativo del Ministero del Lavoro che introduce la patente a punti, obbligatoria dal 1° ottobre per operare nei cantieri.
Come riporta quifinanza: “Secondo fonti ministeriali, la circolare esplicativa dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro sarà diffusa domani, 23 settembre.
Le aziende potranno avviare le procedure per ottenere la patente a crediti, continuando le proprie attività lavorative, e saranno supportate durante l’intero processo di rilascio e prima applicazione.
Quelle interessate sono 832.500 secondo i dati diffusi ieri dalla Cgia di Mestre.
La nuova norma entrerà in vigore, come previsto, il 1° ottobre, nonostante le recenti incertezze su un possibile rinvio.
Infatti, i tre emendamenti della maggioranza al decreto Omnibus, che proponevano di posticipare l’avvio della patente a punti nei cantieri al 1° gennaio 2025, sono stati ritirati.
La decisione è stata annunciata il 17 settembre durante la seduta delle Commissioni Bilancio e Finanze del Senato, come riportato nel bollettino delle Commissioni parlamentari. Oltre agli emendamenti di Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega, è stato ritirato anche quello del PD, che chiedeva un rinvio di sei mesi fino al 1° aprile 2025.
Sulla questione del possibile rinvio era intervenuta anche la ministra del Lavoro, Marina Calderone: “La norma parla chiaro. Parte il primo ottobre e su questo siamo tutti quanti impegnati a fare al meglio il nostro lavoro, dando alle aziende e ai lavoratori la possibilità di avere uno strumento importante”, aveva detto la ministra a margine dell’assemblea di Confindustria.
La patente a crediti è un nuovo strumento introdotto dal governo per migliorare la sicurezza sul lavoro e ridurre gli infortuni nei cantieri.
Il sistema prevede un massimo di 100 punti: al momento del rilascio, l’azienda riceve 30 punti iniziali; ulteriori 30 possono essere attribuiti in base alla storia dell’azienda, mentre altri 40 possono essere guadagnati attraverso investimenti o attività di formazione sulla salute e sicurezza.
Per poter operare nei cantieri, è necessario disporre di almeno 15 punti.
In caso di infortunio mortale, l’azienda perde 20 crediti (che possono aumentare fino a 40 se ci sono più vittime), 15 crediti per inabilità permanente al lavoro e 10 crediti per malattie professionali.
Il decreto attuativo introduce l’obbligo della sospensione della patente fino a 12 mesi in caso di infortunio mortale attribuibile a “colpa grave” dell’impresa, rafforzando anche il ruolo dei Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza territoriali (Rls/Rlst).
Il decreto stabilisce le modalità per la presentazione della domanda, i contenuti informativi della patente, nonché le procedure per la sospensione cautelare in caso di infortuni gravi. Inoltre, regolamenta l’attribuzione, l’incremento e il recupero dei crediti legati alla patente.
Questo provvedimento segna la conclusione della prima fase attuativa, necessaria per l’entrata in vigore dello strumento, e avvia la creazione del portale dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, che gestirà l’intero sistema della patente a crediti.
Il Ministero del Lavoro ha sottolineato che il provvedimento ha sintetizzato le sollecitazioni provenienti dalle associazioni sindacali e datoriali partecipanti al tavolo di confronto.
Associazioni che però si dividono sulla norma; Cgil e la Uil rimangono critiche, giudicandola insoddisfacente nonostante le modifiche ottenute grazie alla loro azione sindacale e partecipazione.
Per la Cisl, invece, si tratta di un percorso positivo “perché raccoglie una proposta” che il sindacato “porta avanti dal 2011 con la richiesta della patente a punti”. Positivo la nuova norma per i cantieri anche per l’Ugl.
Soddisfazione anche per l’Ance (l’Associazioni nazionale costruttori edili), che ha apprezzato il lavoro fatto dal ministero che ha rafforzato il decreto attuativo sulla patente a crediti, “in particolare confermandone l’applicazione a tutti gli operatori che lavorano in cantiere alla realizzazione dell’opera.
Non è ancora la qualificazione del settore ma è un passo importante per la prevenzione degli infortuni e il riconoscimento delle imprese virtuose”.
Le aziende coinvolte nella patente a crediti sono 832.500, secondo l’Ufficio studi della Cgia di Mestre. Che però denuncia: “L’intento del legislatore è quello di prevenire e contrastare il lavoro irregolare e aumentare la sicurezza nel comparto delle costruzioni. Obiettivi condivisibili che, purtroppo, si stanno scontrando con la spaventosa inefficienza della burocrazia ministeriale”.
Le aziende sono infatti in attesa della circolare esplicativa dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro e della piattaforma digitale necessaria per avviare le procedure, con la scadenza del 1° ottobre ormai imminente.
L’associazione critica inoltre il ritardo nella pubblicazione del decreto attuativo, avvenuta solo pochi giorni fa, nonostante la normativa sia stata approvata oltre quattro mesi fa e presentata alle parti sociali il 23 luglio scorso.
Tra le 832.500 attività interessate, oltre 320.000 (quasi il 40%) sono artigiani, molti dei quali stranieri, che operano senza dipendenti. Il 54,9% delle imprese coinvolte sono ditte individuali (457.000), il 32,9% società di capitali (circa 274.000) e il 9,3% società di persone (poco più di 77.300). La Regione con il maggior numero di attività interessate è la Lombardia, che conta 144.000 imprese tra edili, elettricisti, termoidraulici, fabbri e serramentisti. Seguono il Lazio con 83.500 imprese e la Campania con 77.000.
Sempre secondo i dati della Cgia, in Italia ogni anno si registrano oltre mille morti sul lavoro e quasi 600mila infortuni.
I cantieri sono tra i luoghi di lavoro più pericolosi, con un alto rischio di incidenti mortali legati a cadute dall’alto, seppellimenti durante lavori di sbancamento e soffocamenti in ambienti confinati. Tra gennaio e luglio 2024, i decessi sul lavoro hanno raggiunto 577, 18 in più rispetto allo stesso periodo del 2023.
L’area metropolitana di Roma è quella maggiormente colpita dalle “morti bianche”: nei primi sette mesi del 2024 si sono registrati 49 decessi, rispetto ai 33 dello stesso periodo dell’anno precedente (+16).
Aumenti preoccupanti si sono verificati anche a Pavia (+7), Bologna, Ferrara e Palermo (+6 ciascuna). Gli ultimi dati relativi ai decessi nei cantieri risalgono al 2022, quando su un totale di 1.208 morti sul lavoro, 175 si sono verificati nei cantieri, di cui 63 nelle imprese di installatori di impianti.