Deposito scorie nucleari: “la Basilicata già paga un prezzo elevato con la presenza di diversi pozzi petroliferi”. La richiesta alla Giunta

La massima assemblea regionale lanci un forte messaggio di unità e si dichiari contraria all’unanimità all’allocazione del cimitero delle scorie nucleari in Basilicata.

Sul tema il capogruppo di Basilicata Democratica, Piero Marrese, ha presentato come primo firmatario una mozione sottoscritta anche dagli altri consiglieri di opposizione dopo le ultime dichiarazioni del ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin.

Si legge nella mozione:

“Tra le 51 aree idonee ad ospitare il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi incluso in un Parco Tecnologico (DNPT) di cui alla proposta di Carta Nazionale delle Aree Idonee (CNAI) 10 ricadono completamente in territorio lucano ed essendo ad alta valenza agricola, turistica, storica, archeologica, antropologica e culturale non corrispondono ai criteri di proponibilità di tale opera. In più occasioni consigli comunali, istituzioni, partiti, cittadini e associazioni hanno espresso forte e netta contrarietà all’ubicazione del deposito.

Peraltro, la Basilicata già paga un prezzo elevato alla sostenibilità ambientale del territorio con la presenza di diversi pozzi petroliferi che contribuiscono in maniera determinante al fabbisogno energetico nazionale”.

Giova ricordare che “il Consiglio Regionale ha dichiarato la Basilicata Territorio Denuclearizzato, precluso alla presenza di materiali nucleari non prodotti nel territorio regionale e che con delibera di Consiglio 202-21 è stata approvata una risoluzione con cui si impegnava la Giunta a praticare ogni iniziativa al fine di far desistere il Governo ad allocare in Basilicata il deposito.

I Consigli provinciali di Matera e Potenza, oltre a numerosi Consigli comunali, hanno deliberato la contrarietà a qualunque ipotesi di localizzazione del deposito in Basilicata e nei territori confinanti con la Puglia.

Nonostante ciò il 25 settembre 2024 il Ministro dell’ambiente ha dichiarato che il Governo sta valutando la possibilità di realizzare tre depositi da ubicare in tre aree del territorio nazionale, una al Nord, una al Centro e una al Sud Italia.

Da ultimo, l’assessore regionale all’Ambiente, Laura Mongiello, ha dichiarato che la Regione Basilicata, rispetto all’ipotesi di allocare in territorio lucano il deposito nazionale per le scorie radioattive è fortemente contraria e che questa posizione non è mutata e non può mutare”.

Alla luce di tali considerazioni, Marrese e i consiglieri di minoranza “hanno chiesto che il Consiglio regionale impegni la Giunta a ribadire, in tutte le forme ed in ogni sede, la netta contrarietà alla localizzazione del deposito nazionale dei rifiuti radioattivi in agro lucano, ivi compresi i siti presenti nella proposta di CNAI.

Auspichiamo una netta, chiara e unitaria presa di posizione a tutela del nostro territorio, senza distinzione di colore politico perché è in ballo il futuro dei nostri figli perché su certi temi non vogliamo e non dobbiamo abbassare la guardia”.