“La stagione agricola 2024 sia nel Metapontino che nell’Alto Bradano, Vulture Melfese non è ancora terminata e persiste ancora l’emergenza per l’accoglienza dei lavoratori stagionali migranti.
L’attenzione riservata a questo tema durante l’estate non ha prodotto alcuna accelerazione né soluzione.
L’unico atto concreto di queste settimane è stata l’approvazione da parte del Consiglio regionale della Legge 28 settembre 2024, n. 23 che attribuisce al Presidente della Regione la possibilità di dichiarare lo stato di emergenza”.
Così dichiara il Presidente della II CCP in Consiglio regionale, Roberto Cifarelli.
“Il bando di co-progettazione a valere sui fondi del Fami rivolto al terzo settore per una accoglienza diffusa, più volte prorogato in questa estate, ha ricevuto una solo proposta (non ancora realizzata) per il Metapontino e nessuna per l’area dell’Alto Bradano, mentre l’ex tabacchificio di Palazzo San Gervasio, per scelta, non è stato proprio attivato.
I lavoratori stagionali sembrano fantasmi sparsi per le campagne e non si ha contezza di dove siano, quanti siano ed in quali condizioni igienico/sanitarie abbiano trovato rifugio; così come non sappiamo chi li accompagna per raggiungere i campi per il lavoro.
Siamo letteralmente al palo, poi, per il recupero dei siti a Gaudiano di Lavello e Boreano di Venosa e per il completamento della Città della Pace a Scanzano Jonico i cui responsabili regionali dei rispettivi procedimenti si sono dimessi o sono andati in pensione.
In queste condizioni sarà difficile utilizzare i 18 milioni di euro disponibili ma da rendicontare entro il 31 dicembre 2026″.
E’ questa la fotografia emersa ieri in Commissione Bilancio e Programmazione a seguito dell’audizione della d.ssa Locantore.
Conclude il Presidente Roberto Cifarelli:
“Nel mentre acquisiremo in Commissione ulteriori elementi ascoltando Anci, rappresentanti del terzo settore e mondo agricolo per comprendere cosa non ha funzionato con il bando Fami e far si che il nuovo avviso da farsi entro dicembre possa intercettare l’interesse delle associazioni, sarebbe necessario un nuovo incontro presso la Prefettura della Provincia di Potenza al fine di evitare la perdita dei finanziamenti.