Basilicata, nuovo sciopero del trasporto pubblico locale: possibili disagi per i cittadini. I dettagli

Riceviamo e pubblichiamo il Comunicato di Antonio Cefola Segretario Generale Uiltrasporti Basilicata.

Ecco quanto riportato:

“In data 12 Giugno 2024 si avviava la prima fase delle procedure con esito negativo; in data 20 Giugno 2024 si concludeva allo stesso modo anche la seconda fase amministrativa presso il Ministero del Lavoro; in data 18 Luglio 2024 si è svolta la prima azione di sciopero nazionale di 4 ore; in data 09 Settembre 2024 si è svolta la seconda azione di sciopero nazionale di 8 ore.

Le motivazioni della vertenza riguardano il rinnovo del CCNL Autoferrotranvieri Internavigatori (Mobilità TPL) scaduto in data 31 Dicembre 2023, che ha visto l’avvio formale della fase di rinnovo con l’elaborazione delle Linee Guida di Piattaforma Unitaria Sindacale inviate alle Associazioni Datoriali in data 11 Luglio 2023.

All’apertura del tavolo di trattativa in data 26 Settembre 2023 è seguito un intenso calendario di incontri che si è interrotto il 30 Maggio 2024 a causa dell’atteggiamento, in alcuni casi attendista ed in altri dilatorio e non costruttivo, assunto dalle Associazioni Datoriali Asstra, Agens e Anav, che non ha permesso la prosecuzione di un confronto caratterizzato da elementi di disponibilità, concretezza ed avanzamento normativo, auspicati dalle Organizzazioni Sindacali, quali indicatori di una reale assunzione di responsabilità nei confronti del settore e della categoria.

Nello specifico, le Organizzazioni Sindacali, hanno registrato da parte delle Associazioni Datoriali posizioni inaccettabili, non solo riguardo alle istanze promosse dalle lavoratrici e dai lavoratori del settore, caratterizzato da un crescente deterioramento delle condizioni lavorative e retributive, dalla conseguente e strutturale carenza negli organici aziendali, dagli episodi di aggressioni fisiche e verbali sempre più diffusi ai danni degli operatori front-line, dalla cronica difficoltà nel reperire nuovi conducenti e altre figure specializzate, dal rischio sempre più tangibile della riduzione dei servizi, nonché dall’impossibilità di offrire un trasporto pubblico locale adeguato, ma anche riguardo a tematiche inerenti la sopravvivenza e gli interessi complessivi del settore.

Le Organizzazioni Sindacali, responsabilmente hanno sempre tentato di mantenere aperto il confronto con spirito propositivo, costruttivo e mai strumentale, cercando soluzioni condivise e sostenendo fermamente istanze, idee e proposte coerenti con le Linee Guida di Piattaforma Unitaria Sindacale, espressione di una progettualità compiuta e complessiva, che tiene insieme le legittime rivendicazioni delle lavoratrici e dei lavoratori e le necessità della cittadinanza, con l’esigenza del servizio e gli obiettivi di sviluppo previsti dal PNRR.

In risposta, le Associazioni Datoriali si sono ancorate alle proprie posizioni, volte esclusivamente alla massimizzazione della produttività, attraverso proposte provocatorie tese all’ulteriore aumento dei carichi di lavoro e di una compressione inaccettabile delle condizioni lavorative nel contesto attuale del settore, riproponendo modelli gestionali anacronistici, senza alcun riguardo alle legittime esigenze di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro e  alle proposte sindacali volte a garantire la salute e la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori, di fatto perdendo, con questo atteggiamento, l’opportunità di contribuire alla necessaria trasformazione del trasporto pubblico locale, per il raggiungimento degli obiettivi prefissati di sostenibilità economica, sociale ed ambientale.

Nonostante tutti i tentativi delle Organizzazioni Sindacali tesi a ricercare un accordo, si è dovuto prendere atto delle indisponibilità datoriali a rinnovare il CCNL, con un incremento economico in linea con l’aumento del costo della vita, a rimodulare la parte normativa per consentire una migliore conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro, nonché ad individuare soluzioni atte a contrastare il fenomeno delle aggressioni.

Preso atto del fatto che le Associazioni datoriali Asstra, Agens e Anav perseveravano nel loro atteggiamento di indifferenza, non essendo pervenuta neanche una mera convocazione volta a significare la volontà di giungere ad una soluzione della vertenza e ad avviare concretamente un confronto serio tra le parti, le Organizzazioni Sindacali hanno ribadito la necessità di continuare ed intensificare lo stato di agitazione al fine di garantire il diritto al rinnovo del CCNL delle lavoratrici e dei lavoratori del TPL.

Di conseguenza le Segreterie Nazionali FiltCgil, FitCisl, Uiltrasporti, FaisaCisal e Ugl, facendo seguito alla seconda astensione dal lavoro, si sono trovate costrette a proclamare una terza azione di sciopero nazionale di 24 ore, che si svolgerà senza il rispetto delle fasce di garanzia con manifestazione nazionale che si terrà nella mattinata del giorno 8 Novembre a Roma davanti al Ministero dei Trasporti (Porta Pia).

Ci scusiamo per i disagi che subiranno i cittadini e cittadine, utenti del trasporto pubblico locale essendo ma siamo consapevoli che insieme a noi sono gli unici a subire le colpevoli mancanze di questa condizione che si protrae ormai da troppi anni.

Pertanto, la politica, le Istituzioni, il Governo e le controparti datoriali facciano seriamente la loro parte per il rinnovo contrattuale e per avviare una riforma complessiva di tutto il settore”.