Secondo le indagini svolte dall’osservatorio Vega, la sicurezza sul lavoro in Basilicata risulta una delle più basse.
In zona rossa, infatti, ci sono la Valle D’Aosta, la Basilicata, l’Umbria, il Trentino Alto Adige e la Sicilia.
Al contrario, il Veneto e le Marche sono le Regioni più sicure, con le incidenze di mortalità più basse di tutta Italia.
Da Gennaio a fine Settembre 2024 sono 776 le vittime, il 2% in più del 2023, mentre sono oltre 48 mila gli infortuni sul lavoro.
I lavoratori stranieri sono soggetti a rischio di infortuni mortali quasi il triplo di quello degli italiani.
Infatti, il 22% delle vittime sono lavoratori stranieri.
Il settore delle costruzioni rimane quello con più decessi: una media di 12 morti al mese e 3 alla settimana.
Di riflesso, crescono anche le denunce di infortunio, mortali e non, che sono aumentate del 0,5% rispetto all’anno scorso.
Mauro Rossato, Presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega Engineering di Mestre, anticipa così gli ultimi dati elaborati dal proprio team di esperti:
“È come assistere quotidianamente, e talvolta anche più di una volta al giorno, alla stessa e purtroppo nota tragedia.
Una crudele moviola non stop.
È questo che mostra l’emergenza morti sul lavoro in Italia.
I dati alla fine del terzo trimestre non lasciano molte speranze su una proiezione confortante per la fine del 2024″.
Rossato pone anche l’accento sull’importanza delle incidenze di mortalità della popolazione lavorativa.
“Invitiamo tutti coloro che si occupano di sicurezza sul lavoro a osservare l’incidenza infortunistica, cioè il numero di infortuni rispetto alla popolazione lavorativa, un indicatore che consente anche di identificare e mappare le regioni dove è maggiore il rischio di infortunio per i lavoratori”.
Di seguito, i risultati dell’indagine svolta.