Melfi: dall’asina Regina di Mimmo Sammartino un inno alla disobbedienza dinanzi all’insensatezza della guerra. I dettagli

E’ stata un successo la presentazione del libro “Nostra Regina dei burroni e delle mosche” (edito da Exorma, 2024) di Mimmo Sammartino, giornalista e scrittore, tenutasi presso l’auditorium del centro culturale “Francesco Saverio Nitti” e organizzato dall’omonima Associazione con il patrocinio del comune di Melfi.

L’incontro è stato introdotto da Gianluca Tartaglia, direttore di Associazione Nitti, e dal sindaco del comune di Melfi Giuseppe Maglione che, unitamente all’assessore alle Politiche Sociali Luigi Spera, ha portato il saluto della civica amministrazione.

La giornalista Beatrice Volpe, dialogando piacevolmente con l’autore, ha evidenziato le diverse sfumature di un racconto ben scritto e originale (la protagonista è l’asina Regina) che è un inno alla disobbedienza dinanzi all’insensatezza della guerra.

Ha affermato Beatrice Volpe:

“‘Che brutte bestie gli umani’.

Alla fine dell’ultima riuscitissima fatica letteraria di Mimmo Sammartino, non si può non simpatizzare (in senso etimologico) con l’asina Regina, protagonista di questo canto o poema che alterna prosa a versi declinati in canzoni e misteri.

Inserita nella grande storia, la vicenda dell’asina si lega alla terra, a un mondo contadino fatto di duro lavoro ma anche di affetti, per poi scontrarsi con la terrificante e insensata brutalità della guerra.

Regina allora si ribella, disobbedisce, diserta per tornare nel suo mondo.

Affascina e ammalia lo stile di Sammartino, una melodia in cui ogni parola è pensata e soppesata, inserita in frasi brevi che scolpiscono la storia.

Un afflato lirico che l’autore rende evidente nelle presentazioni, piccoli spettacoli dove musica e canto sì integrano con il racconto.

Un libro da regalare a chi ha sentito parlare della guerra dai padri, ma soprattutto ai più giovani, come percorso di riflessione e monito”.

La presentazione del libro è stata arricchita dai contributi recitativi di Elda Rizzitelli, dalle musiche di Bartolomeo Telesca e dalle ballate dello stesso autore che hanno catturato l’attenzione e riscosso il gradimento del numeroso pubblico presente.

Ha sostenuto Mimmo Sammartino:

“È stata una grande emozione quella vissuta a Melfi.

E’stata l’occasione per ascoltare un raglio d’asina che si è fatto canto.

Un canto di donne e di uomini, di creature e di tutto ciò che fiorisce e respira.

Un racconto per provare a ritrovare il senso più autentico delle cose. Il proprio posto nel mondo.

Per riscoprire, come fa l’asinella Regina, la possibilità di sentirsi parte di qualcosa di più grande.

Qualcosa a cui ciascuno appartiene e che non ha senso illudersi di poter dominare.

L’asinella, protagonista del racconto, impara a conoscere attraverso il sentire. ’Nostra Regina dei burroni e delle mosche’ è canto di terra e di disobbedienza.

È elogio della cura, della pazienza, della mansuetudine, della compassione. Dell’alleanza gentile tra tutte le creature.

È un inno contro la guerra. Al coraggio di chi la rifiuta. È un appello a riconoscere la dignità dell’altro. A ritrovarne il rispetto.

È una domanda disperata di pace in un tempo insanguinato da conflitti feroci, che seminano morte soprattutto tra le popolazioni civili. Sterminano bambini. Uccidono l’innocenza che resta.

Sono profondamente grato, per questo incontro melfitano al direttore dell’associazione Nitti, Gianluca Tartaglia, alla giornalista Beatrice Volpe che, dialogando con me, ha saputo cogliere il senso più profondo dei ragli di Regina, ai miei amici Bartolomeo Telesca – che ha accompagnato con la chitarra il racconto cantato – e alla lettrice Elda Rizzitelli, al tecnico audio Vidio Carbone, al sindaco e all’assessore alle politiche sociali di Melfi, Giuseppe Maglione e Luigi Spera, che hanno voluto portare il loro contributo alla conversazione, e a tutto il pubblico che ha partecipato, con straordinaria intensità, a questo rito sonoro.

Grazie davvero. Io credo che anche questi momenti di condivisione possano costituire frammenti di resistenza dinanzi allo scempio che la realtà quotidiana ci scaraventa addosso.

Una piccola goccia nel mare, certo. Ma, anche per far nascere l’oceano, deve esserci stata una prima piccola goccia”.

Ha concluso il direttore di Associazione Nitti Gianluca Tartaglia:

“Non potevamo concludere meglio la nostra proposta culturale per il 2024.

La presentazione del libro di Mimmo Sammartino è stata un successo.

Per la forza dei temi trattati, per il modo con i quali sono stati dibattuti, per gli intrattenimenti musicali e recitativi che l’hanno arricchita, per la partecipazione e l’attenzione del folto pubblico presente.

Un grazie di cuore a tutti coloro che, a diverso titolo, hanno reso possibile tutto questo”.