Brutte notizie per gli automobilisti. Con l’inizio del nuovo anno si registrano aumenti importanti dei prezzi alla pompa di benzina. Rincari anche per il diesel, con le aziende di trasporto e i piccoli autotrasportatori preoccupati per il futuro soprattutto in vista di un possibile aumento delle accise.
Mossa che potrebbe portare anche a un possibile aumento dei biglietti del trasporto pubblico.
Ma, come fa sapere today, andiamo per ordine e vediamo prima quali sono i prezzi dei carburanti alla pompa nel 2025.
Sembra conclusa la fase discendente dei prezzi dei carburanti.
Con l’inizio del nuovo anno si registrano nuovi aumenti al distributore. Stando alla consueta rilevazione di Staffetta Quotidiana, questa mattina, mercoledì 8 gennaio 2025, Eni ha aumentato di due centesimi al litro i prezzi consigliati di benzina e gasolio.
Identica la mossa di Tamoil, mentre per Q8 il rialzo è di un centesimo.
La benzina è arrivata a quota 1,8 euro al litro registrando un rialzo di 3 centesimi rispetto alla fine del 2024. Un aumento dovuto in particolar modo all’innalzamento del costo di miscelazione, “un balzello che vale circa due centesimi al litro”.
In particolare la benzina è arrivata a quota 1,80 euro al litro in modalità self service e il gasolio a 1,69 euro al litro. In calo invece il Gpl a 0,73 euro al litro, mentre il metano è tornato di nuovo sopra quota 1,5 euro/kg.
Sempre più preoccupate le aziende di trasporto e gli autotrasportatori in vista di un possibile aumento delle accise sul diesel, ipotesi di cui si era già parlato qualche tempo fa e che aveva suscitato un polverone.
Un aumento di un centesimo al litro per il carburante utilizzato da tir, autobus e furgoni che il governo si appresterebbe a confermare per reperire quei 500 milioni di euro che servono per finanziare il rinnovo del contratto del trasporto pubblico locale.
Con questa mossa, e la contestuale riduzione di un centesimo dell’accisa sulla benzina, lo Stato incasserebbe circa 200 milioni di euro il primo anno, 600 milioni di euro alla fine del percorso tracciato nel Pnrr che prevede nell’arco di 5 anni un allineamento graduale delle imposizioni su benzina (oggi 73 centesimi al litro) e diesel (oggi 62 centesimi al litro).
Critiche le opposizioni che ricordano quando l’attuale premier Giorgia Meloni chiedeva agli altri governi di azzerare le accise sui carburanti, promettendo di abbassarle durante la campagna elettorale.
Ma c’è un altro pericolo che l’aumento delle accise sul diesel potrebbe comportare e che non riguarda solo i piccoli autotrasportatori, un possibile rincaro dei biglietti dei mezzi di trasporto pubblico avverte la deputata di Italia Viva Raffaella Paita, invocando una strategia di riforma del trasporto pubblico più ampia.