L’aumento del prezzo del gas si trasferisce sulle bollette.
Arera, l’Autorità di regolamentazione del mercato, ha comunicato l’aggiornamento del costo della componente materia prima. Il nuovo riferimento si applica al mese di gennaio 2025 e riguarda circa 2,36 milioni di utenze.
C’è un aumento rispetto al mese precedente che è ancora più elevato se si fa il confronto con l’anno scorso.
Per il mese di gennaio 2025, il prezzo di riferimento del gas è di 126,63 centesimi di euro per metro cubo.
L’aggiornamento, come fa sapere today, riguarda il nuovo cliente tipo del servizio di tutela della vulnerabilità.
Rispetto a dicembre la bolletta è in aumento dell’1,1%.
La variazione è dovuta all’aumento dei prezzi all’ingrosso, che incide sulla spesa per materia prima.
Per il mese di gennaio, che ha visto le quotazioni all’ingrosso in aumento rispetto a quelle registrate a dicembre, il prezzo della sola materia prima gas per i clienti nel servizio di tutela della vulnerabilità, è pari a 49,87 euro/MWh.
I clienti domestici attualmente nel Servizio di Tutela vulnerabilità gas sono circa 2,36 milioni.
“Un rialzo meno alto di quanto era atteso, viste le speculazioni verificatesi nei mercati all’ingrosso – afferma Marco Vignola, vicepresidente dell’Unione Nazionale Consumatori -, a cominciare dal famoso Ttf di Amsterdam.
Da quando Zelensky il 19 dicembre ha annunciato che non avrebbe rinnovato il contratto con la Russia, anche se l’interruzione della fornitura via Ucraina era nota da tempo, c’è chi come al solito ha pensato bene di guadagnarci sopra, incassando extra profitti che nessuno tassa.
Vale la pena precisare, poi, che il prezzo che pagano i vulnerabili resta molto più conveniente di quelli del mercato libero, salvo eccezioni che si contano sulle dita delle mani, meno dell’1% di quelle disponibili”.
Secondo lo studio dell’Unione Nazionale Consumatori, “per il nuovo utente tipo che consuma 1100 metri cubi di gas, il +1,1% significa spendere 16 euro (15,51 euro) in più su base annua.
La spesa totale nel 2025 (non, quindi, secondo l’anno scorrevole, ma dal 1° gennaio 2025 al 31 dicembre 2025, nell’ipotesi di prezzi costanti), sale così a 1393 euro, che sommati ai 626 euro della luce del nuovo cliente tipo che consuma 2.000 kWh all’anno, determinano una stangata complessiva pari, per quest’anno, a 2019 euro”.
Vuol dire che ogni famiglia spenderà 243 euro in più: “Gli utenti più deboli che rientrano nella vulnerabilità stanno subendo le tensioni delle quotazioni all’ingrosso del gas, al punto che le tariffe di gennaio risultano più elevate del 21,1% rispetto a quelle in vigore nello stesso periodo dello scorso anno – spiega il presidente di Assoutenti, Gabriele Melluso -, con un aggravio di spesa (nell’ipotesi di prezzi costanti) pari a +243 euro a famiglia su base annua, considerato un consumo da 1.100 metri cubi.
Il governo deve ora intervenire per assicurare nel mercato tutelato prezzi agli utenti meno cari degli attuali, e per promuovere nel settore dell’energia elettrica il passaggio dei vulnerabili al Servizio a Tutele Graduali, attraverso il contributo delle associazioni dei consumatori per una campagna informativa a tappeto che aiuti i consumatori a risparmiare sulle bollette dell’energia”.