Lavello, il coordinamento Agricoltori Lucani in forte difficoltà per la crisi idrica: queste le richieste urgenti

Trasmettiamo e pubblichiamo il comunicato del COORDINAMENTO AGRICOLTORI LUCANI C.A.L. di Lavello:

“Con la presente nota si intende rivolgere a chi di dovere alcuni quesiti rimasti in sospeso e senza risposta da ormai più di un anno e nella fattispecie posti durante il periodo di agitazione che il comparto agricolo lucano ha portato a Vs. conoscenza attraverso scioperi e manifestazioni nei mesi di Gennaio, Febbraio e Marzo 2024.

E’ ben nota la crisi delle Nostre aziende agricole attive nella Valle dell’Ofanto in territorio di Lavello (e comuni limitrofi) causata dalle forti siccità verificatesi nella scorsa stagione 2024 ed è ancora più palese il forte disagio che la carenza idrica ha generato nell’intero settore, coinvolgendo non solo la parte agricola, ma anche l’intero indotto asservito al nostro settore.

La nostra comunità si regge principalmente su due settori lavorativi fondamentali: l’area industriale di San Nicola di Melfi e il settore agricolo fortemente vocato e altamente specializzato della Valle ofantina; mentre il primo è in piena crisi da ormai più anni, il secondo riusciva ancora a generare lavoro e benessere per l’intera comunità, cosa che nell’imminente non sarà più possibile, precipitando tutti i cittadini in uno scenario di crisi efferata dalla portata enorme e piena di danni incommensurabili.

Le cause sono sì da imputare alla scarsità di precipitazioni, ma non bisogna nascondersi dietro questa scusa e far finta che buona parte dei danni subiti soprattutto nei settori cerealicolo, ortofrutticolo e zootecnico (quelli maggiormente specializzati e generatori di maggior profitto) siano anche e soprattutto conseguenza di una gestione della risorsa idrica disponibile per l’agricoltura mal programmata ad inizio stagione 2024 e peggio gestita durante lo svolgimento della stessa.

Siamo perfettamente a conoscenza del fatto che non sia affatto facile gestire la nostra risorsa principale, l’acqua, quando non si è “proprietari” della stessa e non si ha capacità di accumularla nei mesi invernali per farne riserva da erogare al momento opportuno e per questo ci chiediamo come sia possibile programmare il nostro lavoro su questi presupposti, ma con ancora più forza CI e Vi chiediamo, a distanza di un anno e più, come sia possibile affidare un’ intero comparto nelle mani di chi non si dimostra capace di gestire e progettare il suo e l’altrui lavoro.

E’ vero, l’acqua disponibile è scarsa, ma in tutti questi anni cosa si è fatto per trovare una alternativa?

Tutto questo ha generato una perdita dei profitti enorme, costringendo le nostre aziende a chiudere i bilanci in forte passivo senza sapere dove prendere le risorse per far fronte alla debitoria passata e soprattutto senza sapere se nei prossimi anni potremo ancora programmare il nostro lavoro e di conseguenza il futuro delle nostre famiglie.

Per questo motivo, siamo a chiedere a chi di dovere due cose per noi agricoltori fondamentali e strategiche per il prosieguo del nostro lavoro:

  • una programmazione precisa e trasparente per la stagione irrigua 2025;
  • a che punto è la progettazione per la ristrutturazione della diga del Rendina.

Proprio perché sappiamo benissimo di non essere proprietari dell’acqua che utilizziamo per le nostre colture quando finalmente ci ridoteremo dell’unico invaso che ci permetterebbe di essere affrancati dalle servitù dovute ad altre regioni?

Quando potremo finalmente tornare ad essere protagonisti nei nostri settori produttivi e ed essere autonomi nelle scelte di gestione del nostro lavoro?

Quanto al primo quesito aspettiamo comunicazioni da chi di dovere per la programmazione, per il secondo attendiamo risposte che però man mano che i giorni passano si fanno sempre più urgenti.

Nello specifico chiediamo che ci vengano comunicati ufficialmente:

  • a che punto è l’approvazione del progetto per il BANDO P.N.R.R. relativo alla ristrutturazione della Diga Abate Alonia/Rendina?
  • il progetto definitivo ed esecutivo è stato presentato? Se sì ha ottenuto tutte le necessarie e relative autorizzazioni per la sua esecuzione?
  • qual è effettivamente la cifra da stanziare per i lavori, dato che da ultima comunicazione ufficiale del 27/06/2024 dovrebbe ammontare a euro 113000000?

A tutte queste domande urgenti chiediamo risposte celeri e certe confidando nella Vostra grande capacità di ascolto e ribadendo con maggiore insistenza, ma con il solito garbo che contraddistingue gli agricoltori, che rinnovare gli incontri con cadenza quindicinale ha ormai poca efficacia data l’imminenza dell’inizio dei lavori agricoli stagionali”.