Emozionante, interessante, partecipata.
E’ stata la presentazione del libro “Papà non torna” (Hi Qu Music books, 2024) di Giuseppe Laganà, giornalista e scrittore, e Pierino Cieno, coautore del libro, tenutasi presso l’auditorium del centro culturale “Francesco Saverio Nitti” di Melfi e organizzato dall’omonima Associazione con il patrocinio del comune e il contributo di Ottica Miccoli.
L’evento, introdotto dal direttore di Associazione Nitti Gianluca Tartaglia e dai saluti istituzionali dell’assessore comunale al bilancio Sandro Panico, ha fatto luce su una pagina di storia contemporanea caduta nel dimenticatoio relativa al rientro degli italiani dall’Albania.
Una storia incredibile che, grazie alla testimonianza diretta di Pierino Cieno (uno degli oltre 300 italiani, su migliaia, che sono riusciti a tornare in Patria dopo la fine del regime comunista albanese all’indomani della caduta del muro di Berlino), ha catturato l’attenzione e l’interesse del numeroso pubblico presente.
Nel corso dell’incontro Giuseppe Laganà ha sottolineato come:
“La presentazione del libro ‘Papà non torna’ è stata un’occasione preziosa per raccontare un pezzo di storia sconosciuta, una vicenda di dannazione, resilienza, resurrezione e libertà.
Le tante persone presenti sono state compagne insostituibili di un viaggio narrativo che dalle crudeltà di un regime oppressivo, come quello albanese di Enver Hoxha, è giunto in un’Italia sognata per 38 anni, di fronte alla casa di un papà tanto agognato e al cospetto della propria identità ritrovata.
E poi, chiudere questo racconto con la parola amore dopo aver parlato di gulag, violenze, lavori forzati e ingiustizie è stato impagabile”.
Soddisfazione per l’esito della presentazione è stata espressa dal coautore del libro nonchè protagonista di questa dolorosa vicenda.
Ha affermato Pierino Cieno:
“Guardavo i volti delle persone e mi ritrovavo nelle loro espressioni prima incredule, poi assorte e poi commosse.
Questo mi ha dato la forza e la libertà di poter essere me stesso e raccontare sinceramente quello che è stato.
Ho provato un’immensa felicità nel presentare il libro presso l’Associazione ‘Francesco Saverio Nitti’ di Melfi dove ho trovato un affetto incredibile che mi ha accompagnato dalla prime parole alla firma delle tante copie del libro. Questo legame rimarrà per sempre”.