Basilicata, sanità: “Donne affette da questa patologia costrette a spendere oltre 4000 Euro e ad operarsi fuori regione”! La denuncia

“Accanto agli effetti sullo stato di salute psico-fisico, la diagnosi di tumore al seno comporta, purtroppo, anche delle conseguenze economiche per le donne, costrette a spendere di tasca propria 1666 euro l’anno per curarsi, una cifra che rappresenta la spesa media italiana e che molto più alta in Basilicata, dove, per questa patologia, quasi una donna su due va ad operarsi fuori regione“.

A dichiararlo, in una nota, è il Capogruppo di Basilicata Casa Comune in Consiglio regionale Giovanni Vizziello che così commenta i risultati del sondaggio recentemente realizzato da Andos (Associazione nazionale donne operate al seno) e Crea Sanità.

“Le spese private sostenute dalle donne nel percorso di cura del carcinoma mammario sono massime nel Mezzogiorno d’Italia, dove si attestano a 4129 euro pro capite e molto più ridotte nel Nord Italia dove risultano inferiori a 1000 euro, una differenza che la dice lunga sulla diversa efficacia ed appropriatezza delle prestazioni sanitarie che le regioni italiane sono in grado di garantire ai propri cittadini.

I Centri studi di Andos e Crea Sanità parlano espressamente di una vera e propria tossicità finanziaria che sono costrette a subire le donne del Sud affette da carcinoma mammario, costrette a mettere mano al portafoglio per pagare soprattutto i farmaci, che assorbono più del 40 per cento della spesa sanitaria privata, oltre che le visite specialistiche, i trattamenti di fisioterapia e di riabilitazione e gli accertamenti diagnostici.

I risultati di questa indagine non possono essere ignorati dalle istituzioni e devono necessariamente essere posti alla base dell’impegno diretto a garantire migliori condizioni di vita a quanti sono impegnati in un percorso di cura delle patologie oncologiche un impegno già intrapreso con la legge sull’oblio dei malati di cancro e che deve proseguire affrontando il tema dell’umanizzazione delle cure e quello della preservazione della fertilità, per garantire alle donne con tumore al seno diritti e tutele fondamentali anche sotto l’aspetto economico”.