MELFI: “CORRETE IN VILLA, C’È BISOGNO DI AIUTO!”, MA PER IL CARABINIERE CEZZA LO ATTENDE UN TRAGICO DESTINO. 27 ANNI FA…

Era il 19 Luglio del 1990 quando al centralino della Compagnia dei Carabinieri di Melfi giunse una richiesta di aiuto per una rissa scoppiata nella Villa Comunale.

Il Brigadiere Antonio Cezza, 26enne originario di Cursi (Lecce), e i suoi colleghi si recarono sul posto ma senza trovare nessuno.

Appena uscito dalla Villa, Cezza si trovò dinanzi una persona con un fucile: il carabiniere lo intimò di fermarsi ma dall’arma partirono diversi colpi in direzione del volto.

Lì vicino era presente anche il brigadiere Sergio Taurino più un cittadino con sua figlia, raggiunti da proiettili vaganti.

Per Cezza la situazione si presentò sin da subito disperata: dopo un primo ricovero a Melfi venne trasportato al San Carlo di Potenza, dopo alcuni giorni di agonia morì.

Da quella tragica sera diverse le città che lo ricordano: Cursi, Trani, Tricase e naturalmente Melfi.

Per il suo atto eroico è stato insignito della Medaglia d’Argento al Valor Militare con la seguente motivazione:

“Sottufficiale addetto a nucleo operativo e radiomobile di Compagnia, appreso che in giardini pubblici della sede era in atto una grave rissa, sebbene libero dal servizio e in abiti civili interveniva prontamente insieme ad altri militari. Intercettato noto pregiudicato armato di fucile e in atteggiamento minaccioso lo affrontava con grande sprezzo del pericolo precedendo i commilitoni. Veniva ferito mortalmente dalla proditoria e ravvicinata azione di fuoco da parte del malvivente a cui aveva intimato la resa. Fulgido esempio di elette virtù militari, altissimo senso del dovere e di generoso altruismo spinti fino al supremo sacrificio.”