Dopo anni di indagini, il processo di primo grado sull’inceneritore ex Fenice di Melfi ha decretato l’assoluzione di tutti gli imputati.
Nessun disastro ambientale (in particolare delle falde acquifere): questa la motivazione.
Cade così l’accusa del pm di Potenza Antonio Natale che aveva chiesto la condanna da uno a sei anni degli imputati per disastro ambientale.
Assolto dunque, tra gli altri, l’ex direttore generale dell’Arpab, Vincenzo Sigillito.
Tuttavia Sigillito è stato condannato a 3 anni per una serie di assunzioni facili all’interno dell’Arpab: le accuse qui sono di falso ideologico, abuso d’ufficio e rivelazione di segreti d’ufficio.
Per Salvatore Lambiase (ex dirigente della Regione) e per Domenico Antonio Santoro (ex dirigente della Provincia di Potenza, il tribunale ha disposto invece l’invio degli atti alla Procura con le ipotesi di reato di rifiuto e omissione di atti d’ufficio e di violazione del Codice dell’Ambiente, in riferimento ai controlli sulle attività dell’impianto e al ritardo della bonifica del sito.