In arrivo a Venosa e nelle campagne del Vulture-Melfese migliaia di migranti, che potrebbero aumentare dopo Ferragosto, i quali si aggiungono ai circa 500 già presenti sul territorio.
Con la stagione dei pomodori la zona tende a ripopolarsi per la presenza di braccianti, provenienti soprattutto dall’Africa e passando per la Puglia, che lavorano nei campi.
Ma molti sono preoccupati che possa sorgere un nuovo ghetto come quello di Boreano, demolito l’estate scorsa, in cui i migranti tornerebbero a vivere in condizioni disumane.
Anche per contrastare il caporalato l’Osservatorio Migranti si sta impegnando, con la collaborazione dei volontari, affinché il fenomeno non prenda il sopravvento, nonostante le difficoltà e le continue minacce.
Il sistema dell’accoglienza diffusa, che abbraccerebbe i diversi centri dell’area, potrebbe essere una buona soluzione oltre che un esempio di integrazione.
Tra le altre azioni messe in atto il sistema di collegamento dalle città di Venosa, Lavello e Genzano verso i campi.
La Regione Basilicata ha infatti approvato il nuovo regolamento che mira a colpire il caporalato e consentire una gestione efficace dei lavoratori stranieri stagionali.
Intanto a Palazzo San Gervasio è operativo il Centro di Accoglienza che può ospitare fino a 400 persone.