Premio “Alberto Jacoviello”, Lavello, terza edizione.
Un’edizione che faticheremo a dimenticare per la qualità del programma, degli ospiti intervenuti, per il coinvolgimento da parte del pubblico che ieri sera ha compreso quanto sia importante, oggi più che mai, il mestiere del giornalismo.
Vitantonio Jacoviello, moderatore della serata nonché nipote del grande giornalista lavellese Alberto, ha introdotto Giovanna Botteri, storica giornalista della Rai e attuale corrispondente per gli Stati Uniti, Massimo Giannini, colonna portante del quotidiano Repubblica, e Angela Mauro, firma del HuffPost, tutti e tre premiati per i servizi resi all’informazione.
Dopo i saluti istituzionali della dirigente scolastica dell’Istituto Scolastico “Solimene” Anna Dell’Aquila che ha ospitato l’evento, dell’assessora alla cultura Giovanna De Luca e del sindaco Sabino Altobello, tutti dell’idea di come una manifestazione come il “Premio Jacoviello” dia lustro alla città e alle realtà confinanti, contribuendo a sviluppare quel senso di formazione e informazione di cui tutti abbiamo bisogno, sono stati proiettati due video-interviste con protagonisti Alberto Jacoviello e Indro Montanelli.
Recuperati dalle teche Rai, questi spezzoni rappresentano uno squarcio di storia del giornalismo, oltre che di storia in senso più ampio.
Da qui gli ospiti sono partiti per affrontare una serie di riflessioni, il più delle volte sostenute da un pubblico assai numeroso e desideroso di fare domande, sul giornalismo e sulla situazione sociale, economica, politica – e quindi storica – in cui viviamo. In qualità di uditori erano presenti anche il deputato del Mdp Roberto Speranza, il sindaco di Potenza Dario De Luca e il sindaco di Craco Giuseppe Lacicerchia.
Giovanna Botteri, per la prima volta in Basilicata, ha più volte sottolineato l’importanza dei valori trasmessi da mostri sacri del giornalismo quali Jacoviello e Montanelli:
“Loro ci hanno insegnato i valori della democrazia, soprattutto ci hanno dimostrato che la verità del giornalismo esiste”.
Opinione condivisa da Massimo Giannini, che con Jacoviello ci ha lavorato:
“Giornalisti di questo spessore morale e culturale oggi non si trovano facilmente. Ricordo le riunioni di redazione a Repubblica, erano gli anni ’80, io ero appena arrivato. Non erano semplici riunioni, ma un incontro di menti geniali, di discussioni di uno spessore che io oggi faccio fatica a ritrovare.
È vero che il giornalista deve saper raccontare un fatto quale è, nonostante le difficoltà che spesso si incontrano. Ma il giornalista deve anche avere l’onestà intellettuale di essere di parte, non di partito. Perché non prendiamoci in giro: non esiste, oggi più che mai, l’essere sopra le parti”.
Angela Mauro ha ricordato la fatica nel far sì che una professione come quella del giornalista venga rispettata:
“Quando mi ritrovo a frequentare persone non addette ai lavori, alla domanda cosa fai e io rispondo giornalista, mi guardano con diffidenza. In parte lo capisco, oggi siamo circondati anche da una marea di fake news che oltre a fare cattiva se non sbagliata informazione, screditano la professione del giornalista, che annaspa per difendere strenuamente la sua posizione”.
Poi un passaggio sul giornalismo da campo, con la nostra domanda rivolta a Giovanna Botteri sull’esperienza vissuta in Iraq:
“L’esperienza americana rappresenta per me una grande ricchezza ma non nascondo che i tempi dell’inviata di guerra mi mancano. Mi mancano perché era quella la ricerca della verità, certo più rischiosa, più incerta ma allo stesso tempo più autentica. L’Iraq può essere definita l’ultima grande esperienza del giornalismo sul campo, perché dopo non ci hanno più permesso di andare nei luoghi difficili del mondo. Quello che sta succedendo in Siria non lo sa praticamente nessuno, è una guerra senza cronaca”.
La conclusione di questa serata è un appello al pubblico da parte dell’informazione: abbiamo bisogno di voi perché i giornalisti possano continuare a fare bene il loro lavoro.
Di seguito le foto scattate durante la serata.