“Io ciuccio dove mi pare“.
Un’iniziativa dal titolo provocatorio ma che vuole andare oltre la provocazione.
Vuole ristabilire il contatto con la nostra natura più dolce, più premurosa.
Perché l’allattamento al seno in luoghi pubblici oggi ancora scandalizza, o forse oggi scandalizza più di prima.
Spesso le mamme sono costrette a nascondersi, a rinunciare o a utilizzare latte artificiale per nutrire il proprio bambino.
A partire da questo disagio la fotografa lucana Claudia Marone, di Potenza, ha deciso di smuovere le coscienze impiegando la sua arte.
Come nasce l’iniziativa?
“Oltre ad essere fotografa sono anche una mamma, ho vissuto sulla mia pelle la sensazione sgradevole di dovermi nascondere quando dovevo allattare. Una situazione francamente incomprensibile. Per me si tratta del gesto più spontaneo e naturale del mondo, così pieno d’amore. Eppure la gente si scandalizza. Allora ho deciso di lanciare questa iniziativa: “Io ciuccio dove mi pare” si basa su una serie di scatti fotografici realizzati in luoghi pubblici con protagoniste le mamme e i loro bambini in allattamento. Un lavoro partito da Matera e proseguito a Potenza e in altre città”.
E ora tocca a Melfi.
“Il 16 Settembre dalle 10:30 alle 18:00 girerò la città con la mia macchina fotografica. Grazie al supporto di una ostetrica, Simona Desina, ho individuato diverse mamme disponibili a partecipare. Ma tutte possono farlo, non c’è bisogno di un preavviso. Anzi, l’intenzione è proprio quella di coinvolgere più mamme possibili”.
Questi lavori avranno un seguito?
“Al termine degli scatti realizzerò un flash mob a Melfi nel mese di Ottobre durante il quale verranno presentate le fotografie. Ho ricevuto contatti anche da Roma e Milano. Il prodotto finale sarà la realizzazione di un libro fotografico che al di là del valore artistico porrà l’accento su uno spaccato della nostra società. Naturalmente per questo chiederò l’autorizzazione alla pubblicazione”.
Appuntamento dunque al 16 Settembre nei luoghi pubblici di Melfi, per sensibilizzare, rompere una rigidità innaturale e sostenere tante mamme. E voi cosa ne pensate?
In copertina uno scatto realizzato da Claudia Marone.
