La Lucania dell’oro nero torna a tremare: 170 mezzi trasporteranno 20 mila barili di greggio ogni giorno dalla Basilicata a Roma percorrendo circa duemila chilometri sulle strade italiane (ma la notizia, che è nell’aria da diversi giorni, non è stata ancora confermata).
Su questo tema sono intervenuti Gianni Perrino e Gianni Leggieri del Movimento 5 Stelle Basilicata e l’on. Cosimo Latronico (Direzione Italia).
Nella nota dei pentastellati si legge:
“Come se non bastassero i tanti problemi causati da Eni e dal Centro Oli di Viggiano, ecco che una nuova sciagura si abbatte sulla Regione Basilicata.
La Total, impaziente di sbloccare il progetto di Tempa Rossa a Corleto Perticara, nonostante le resistenze della Regione Puglia, si dice pronta a trasportare il greggio con le autobotti fino a Roma o alla raffineria di Falconara Marittima.
Sembra infatti che ci siano non pochi problemi a sbloccare i permessi sul versante pugliese e, per questa ragione, la compagnia petrolifera francese sta cercando di aggirare l’ostacolo per portare a compimento un progetto che ha ormai un elevato grado di fallimento.
I tempi per la Total rischiano di allungarsi e la compagnia francese ricorre al ‘piano B’: la realizzazione di 13 baie a ridosso del sito di Tempa Rossa per il carico di 170 autobotti che ogni giorno dovrebbero percorrere le strade della nostra Regione e di mezza Italia. Un’idea malsana, un progetto scellerato per chi conosce il nostro territorio e lo stato in cui versano le infrastrutture viarie che vi insistono.
Un progetto potenzialmente disastroso che andrebbe ad aggravare la già precaria situazione di tutta l’area.
I percorsi immaginati prevedono, nel caso di trasporto del greggio verso Roma, l’utilizzo della nuova autostrada del Mediterraneo, via Atena Lucana e, nel caso la destinazione fosse Falconara Marittima, si opterebbe o per l’Adriatica passando per Taranto e Bari o per la Basentana direzione Melfi e Foggia.
I 170 tir della Total, insomma, dovrebbero solcare le nostre strade ogni giorno per dare la possibilità al colosso francese di realizzare quanto prima il suo progetto di sfruttamento della risorsa petrolifera lucana.
La Regione Basilicata faccia sentire subito la propria voce e si opponga a questa improvvida idea.
Se non dovesse essercene la volontà, vorrà dire che lo farà formalmente il Movimento 5 Stelle lucano, così come i nostri portavoce in Parlamento e nei Consigli Regionali e Comunali laziali e marchigiani.
Risulterebbe, inoltre – da indiscrezioni di stampa – che sia già prevista una serie di tavoli tecnici presso il Ministero dello Sviluppo Economico, ai quali sembrerebbe che la nostra Regione non sia stata, addirittura, neppure invitata. Se ciò fosse confermato, si tratterebbe dell’ennesimo tentativo di umiliare il popolo lucano che in materia di trivelle, lo ricordiamo, è stato l’unico a partecipare massicciamente, superando di gran lunga il quorum, all’appuntamento referendario del 17 aprile 2016″.
L’on. Cosimo Latronico (Direzione Italia), in merito all’ipotesi che il petrolio estratto a Tempa Rossa, tra i comuni di Corleto e Guardia Perticara, e diretto nelle Marche e a Roma, viaggi sulle autobotti, ha presentato un’interrogazione al Ministro dello sviluppo economico e al Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare:
“Si ipotizza che 170 mezzi trasporteranno 20 mila barili di greggio ogni giorno dalla Basilicata verso le Marche, diretti alla Raffineria di Falconara Marittima, e verso la Capitale, alla Raffineria di Roma percorrendo circa duemila chilometri sulle strade italiane la cui condizioni sono a tutti ben note.
Entrambi gli itinerari porterebbero ad un considerevole incremento percentuale di traffico veicolare che in alcuni tratti sfiorerebbe l’80 per cento, con grave nocumento al traffico locale, aumento dei pericoli per la sicurezza stradale, nonchè aumento delle emissioni inquinanti”.
Alla luce di ciò il parlamentare chiede ai due ministri quali iniziative intendano avviare non solo per evitare che possa essere percorsa una tale soluzione, evitando improponibili congestioni delle viabilità, in primo luogo lucana, ma anche per porre rimedio definitivo al paradosso che vede la presenza di un oleodotto già potenzialmente in grado di convogliare il greggio a Tarato facente parte di un progetto, quello di Tempa Rossa, approvato dal Cipe e su cui sono stati investiti 1,6 miliardi di euro, 1,3 sulla parte lucana e 300 milioni su quella tarantina.