Si è riunito oggi a Melfi il comitato direttivo della Fim Cisl Basilicata per mettere a punto l’agenda sindacale d’autunno. Numerosi i punti in discussione ma attenzione inevitabilmente calamitata dagli interrogativi che aleggiano sul comparto automobilistico lucano alle prese con il nuovo ciclo di cassa integrazione in Fca, le incognite legate al dopo Punto e il rincorrersi di voci sul riassetto proprietario del gruppo.
Nel documento finale il comitato direttivo della Fim ha rimarcato che:
“La crisi ha fatto emergere la debolezza strutturale del sistema produttivo meridionale e intensificato il divario territoriale tra Nord e Sud, come dimostra il fatto che migliaia di ragazze e ragazzi pensano che nel sud, nei luoghi dove sono nati e vivono, non vedono il proprio futuro”.
Il comitato ha annunciato che:
“Vigilerà su tutte le aziende metalmeccaniche lucane, in particolare su Fca, dove la sfida è mantenere il primato produttivo e tecnologico raggiunto localizzando a Melfi un modello innovativo in grado di raccogliere la pesante eredità della Punto e allo stesso tempo di consolidare la missione produttiva dello stabilimento lucano come impianto d’avanguardia”.
Di fondamentale importanza per la Fim Cisl è:
“Continuare a investire sul fattore umano attraverso il miglioramento continuo delle competenze dei lavoratori. È necessario ricercare all’interno di un equilibrio produttivo nazionale la saturazione di tutti gli stabilimenti italiani, per questo su Melfi oltre alla realtà consolidata del presente, imperniata sui modelli Suv Renegade e 500X, bisogna pensare anche al futuro canalizzando sullo stabilimento le innovazioni che stanno già cambiando in profondità il settore, come l’alimentazione elettrica e ibrida”.
Per il sindacato metalmeccanico della Cisl:
“L’erede della Punto non potrà essere un’auto tradizionale ma una vettura rivoluzionaria, innovativa, ecologica e a maggior valore aggiunto nel segmento premium che consenta di acquisire quote di mercato attirando nuovi clienti”.
Il comitato auspica infine che:
“Con il prossimo avvio del campus tecnologico lo stabilimento lucano di Fca possa diventare ancora più importante per il nuovo scenario che si sta creando in Europa su ricerca e innovazione, con ricadute positive sul lavoro, i lavoratori e l’economia dell’intera regione”.