Ripacandida. A pochi giorni dalla caduta dell’amministrazione comunale, guidata da Antonio Pace, che è stato sfiduciato da 6 consiglieri comunale, tre della maggioranza e tre della minoranza, nel paese non si fa altro che parlare di questo. A scendere in campo è la Sinistra Italiana che riferisce:
“Il triste epilogo era nell’aria da mesi, che l’amministrazione doveva fare questa brutta fine era percepita perfino dalle pietre, intorno al Sindaco Antonio Pace non è mai stata avvertita una piena fiducia da parte degli esperti consiglieri e dal direttivo del PD, e poco, hanno potuto fare i consiglieri di prima nomina, nonostante il loro entusiasmo iniziale.
Molto ha fatto la storia del camaleontico vicesindaco Natalino Musto, incalzato e garante dei Poteri Forti del Comune, questa volta decidendo in negativo le sorti del Consiglio Comunale. Visto che nelle ultime legislature è corso in soccorso, nelle vesti di consigliere di opposizione, a salvare gli ultimi due Sindaci, Annunziata e Remollino.
In particolare, nella giunta Remollino, confluiva nella stessa maggioranza, occupando un posto di rilievo, quale quello di vicesindaco. Il Consigliere Musto ha sempre dichiarato, nel soccorrere i Sindaci in difficoltà, che era mosso dalla responsabilità di non consegnare il Paese nelle mani di commissari prefettizi, i quali potevano gravare pesantemente sulle casse comunali.
Sicuramente sentiremo dire dalla stesso soggetto che questa volta avremo la presenza di un commissario prefettizio a costo zero, nonostante governerà il nostro Comune per poco meno di un anno. Noi non ci crediamo e ci affidiamo al nostro buon senso per dire ai cittadini di Ripacandida che siamo di fronte ad un completo fallimento delle giunte a guida Partito Democratico, che negli ultimi 15 anni hanno determinato lo scioglimento anticipato dei rispettivi consigli comunali. Un Partito Democratico sempre litigioso, sia all’interno del suo Circolo che all’esterno; che presentava diverse liste più o meno legittime alle elezioni comunali, condivise dai vari referenti regionali.
Ci chiediamo ancora come sia stata possibile questa accelerata imprevedibile, pur conoscendo con certezza che l’amministrazione sarebbe caduta, che in primavera si sarebbe votato, nonostante le assicurazioni del pinocchio vicesindaco che dai banchi del consiglio comunale dichiarava che si andava d’amore e d’accordo con il Sindaco Pace. Salvo poi dichiarare alla stampa, all’indomani delle sue dimissioni, che “…non si poteva andare avanti per inerzia”.
Sappiamo anche che, in privato i toni non erano affatto amorevoli e pacifici, sia nella sede del Partito Democratico che nella stanza del Sindaco,da dove si sentivano urla e guerriglie che facevano sobbalzare i Dipendenti e i cittadini che tranquillamente passeggiavano in piazza. Forse sono sopraggiunte nuove ed impellenti ragioni da far accelerare la caduta del Sindaco. Avremo modo di indagare meglio, anche se qualcosa sta già trapelando che la tela sia stata orchestrata dai soliti poteri forti.
Al Sindaco Tonino Pace va la nostra solidarietà sul piano morale ed umano e nello stesso disprezziamo tutti quei personaggi ambigui che approfittano come sciacalli del momento difficile per denigrarlo ed offenderlo sul piano personale; è il caso di un arrogante“ex Sindaco” che ha abbandonato la nave nel momento in cui era chiamato a dover far fronte ad impegni poco chiari nei confronti di chi gli è andato in soccorso. Questo documento sarà il primo di una lunga serie per far conoscere le vere ragioni che hanno determinato questo clima pesante nel Paese” .