Risultati record per FCA nel terzo trimestre del 2017.
L’utile netto è stato di 910 milioni di euro, in crescita del 50% rispetto all’analogo periodo 2016.
L’azienda prevede inoltre ricavi netti tra 115 e 120 miliardi di euro.
Nel terzo trimestre del 2017, le consegne complessive sono pari a 1.123.000 veicoli, in linea con lo stesso periodo di un anno fa. Le consegne consolidate sono state pari a 1.051.000 veicoli, in calo dell’1% rispetto al terzo trimestre 2016. Nei nove mesi le consegne complessive sono state 3.493.000 veicoli, in linea con l’anno precedente, quando le consegne consolidate sono scese del 2% a 3.267.000 veicoli.
L’indebitamento netto industriale di Fca alla fine del terzo trimestre è di 4,4 miliardi di euro, in aumento di 0,2 miliardi di euro rispetto a Giugno 2017 per effetto dell’impatto negativo dei cambi di conversione (invariato a parità di cambi di conversione). Il flusso di cassa della gestione operativa è in aumento di 1,2 miliardi di euro rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente. La liquidità disponibile rimane forte a 19,5 miliardi di euro, in calo di 0,4 miliardi di euro rispetto a Giugno 2017, ma invariata a parità di cambi di conversione.
Marchionne, durante la conference call con gli analisti, si è detto:
“Abbastanza fiducioso che Fca raggiungerà i target 2018; il gruppo è in buone condizioni per poterlo fare. Inoltre, da qui a Gennaio 2018, verranno presentati tre nuovi veicoli, entro la fine di quest’anno verrà presentato il nuovo modello Jeep Wrangler e nel primo trimestre 2018 sarà la volta dei nuovi Jeep Cherokee e Ram 1500, tutti veicoli prodotti negli Stati Uniti”.
L’ad è apparso cauto sullo sviluppo del gruppo in Cina:
“Abbiamo appena iniziato la distribuzione delle Alfa Giulia e Stelvio, dobbiamo essere molto prudenti: un eccesso di offerta deprimerebbe i prezzi e questo è un errore che abbiamo già fatto in passato, nel 2014, e ci abbiamo messo un anno a rimediare”.
Stessa cautela sul fronte dell’auto a guida autonoma. Secondo Marchionne bisogna essere cauti, perché “Si può distruggere molto valore”.