I SINDACI DEL VULTURE-MELFESE IN UN INCONTRO STORICO PER DIRE: BASTA ODIO, BASTA FASCISMO!

I sindaci del Vulture-Melfese uniti in difesa della democrazia contro ogni forma di neofascismo e antisemitismo.

Conferenza stampa dei sindaci di Melfi, Avigliano, Rapolla, Barile, Rionero, Venosa, Lavello, Ginestra, Pescopagano e San Fele, a sostegno dell’iniziativa dell’Anpi Nazionale e di Basilicata.

Come si legge in una nota congiunta introdotta dal sindaco di Melfi Livio Valvano:

“Il rigurgito fascista che in queste settimane si è affacciato nel dibattito pubblico nazionale non può lasciare indifferenti. Non può lasciare indifferenti i cittadini, innanzitutto, di un Paese come l’Italia che ha profondamente sofferto l’oppressione di un regime autoritario nello scorso secolo.

La distanza del tempo corre il rischio di cancellare dalla memoria collettiva il dramma che l’Italia, l’Europa e il mondo intero hanno vissuto a causa di una visione liberticida della società e del Governo. La privazione della libertà, in tutte le sue forme, in nome di un superiore interesse collettivo, sotto le mentite spoglie di una finta entità denominata Patria non ha mai prodotto nulla di buono. Nulla di buono è stato prodotto da tutti i regimi totalitari, siano essi quelli governati dalle forze nazional-fasciste sia dai regimi del socialismo reale.

Estremismo e demagogia al governo hanno sempre procurato sofferenza, guerre, miseria, riduzione della libertà, in una parola “riduzione dello spazio vitale” per uomini e donne. Non può lasciarci indifferenti vedere i crescenti sentimenti xenofobi che attraversano il nostro Paese, frutto del giustificato timore dei cittadini per il nostro futuro. Dobbiamo ascoltare e interpretare al meglio quel sentimento di paura che è fondato sulle crescenti disuguaglianze prodotte all’interno di una società globalizzata, fortemente competitiva, dove le leggi dell’economia e della finanza non trovano ancora un livello sufficiente di organizzazione delle istituzioni democratiche sullo scenario internazionale.

Così accade che la competizione dei mercati impoverisce il lavoro delle nazioni più avanzate grazie allo sfruttamento di quelle più povere che però sono in marcia per lo sviluppo. È proprio la crescita delle disuguaglianze e le conseguenti paure per il futuro ad indebolire nell’opinione pubblica il desiderio di difendere le istituzioni democratiche che sono state il frutto del sacrificio di uomini e donne. Persone che hanno donato la vita per liberarci da regimi autoritari perché quei tempi li hanno vissuti, perché hanno sentito sulla propria esistenza il peso della privazione della libertà. È un bene troppo prezioso posto come base valoriale di ogni carta costituzionale. É un valore che dobbiamo difendere con gli strumenti che abbiamo a disposizione, con la nostra opinione, innanzitutto, attraverso le Istituzioni, con la mobilitazione delle forze civili, sociali e politiche.

Per questo i Sindaci del Vulture esprimono democraticamente e liberamente il massimo dissenso rispetto ai tentativi di riscrivere e ridefinire un regime frutto di un pensiero che ha portato l’Europa al disastro e le sue popolazioni a subire oppressioni, persecuzioni, stermini di massa, miserie e sofferenze disumane. Siamo una terra accogliente, aperta, plurale, frutto di una grande storia fatta di incontri di culture, religioni ed etnie diverse, come l’intero mezzogiorno d’Italia.

Da quella storia abbiamo imparato che benessere e progresso richiedono apertura, incontro e non scontro, tolleranza, integrazione, solidarietà, libertà, che solamente i sistemi democratici possono favorire. Lo diciamo oggi, in occasione del 28 Ottobre, giornata che non merita di essere ricordata. Lo diremo anche il 4 Novembre, per onorare i caduti, nel giorno della celebrazione delle forze armate. Ma lo diremo non per celebrare “la vittoria dell’Italia nella grande guerra”, slogan incommentabile ma per festeggiare la fine del primo conflitto mondiale che ha portato distruzione e povertà nel nostro paese”.

Alessandro Fundone dell’Anpi Basilicata ha dichiarato:

“95 anni fa i fascisti marciarono su Roma con l’intento di istituzionalizzare la loro ideologia di violenza e morte. Oggi qualcuno tenta di riportare indietro l’orologio della storia per ricostruire un’Italia incivile, del razzismo e dello squadrismo. L’Anpi dice No. E per riaffermare il valore dell’antifascismo promuove una marcia di iniziative che realizzerà in tutta Italia assieme alle associazioni, ai partiti e ai movimenti democratici. L’iniziativa dei sindaci del Vulture è una risposta forte e democratica agli attacchi del neofascismo e dell’antisemitismo”.

Giovanna Bochicchio, dell’Anpi di Rionero ha aggiunto:

“Oggi mi sento ancora più stimolata a credere nei valori forti quali democrazia, libertà. Ma questo non basta perché da cittadina io avverto un distacco crescente rispetto a questo tema tra comunità e istituzioni. Viviamo un momento quasi simile all’avvento del nazifascismo. Non possiamo permettere il ritorno di certi terribili spettri”.

Il sindaco di Lavello Sabino Altobello ha ricordato le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella:

“I Comuni italiani sono le radici profonde della Repubblica. Il nostro territorio è presidio democratico che da sempre sostiene l’emancipazione, il rispetto, la libertà dell’individuo. Ma il fatto che tragedie come l’Olocausto oggi vengano riutilizzate a scopo di insulto ci fa rabbrividire e le istituzioni non devono sottovalutare il problema”.

Per Carmela Sinisi, assessora al Comune di Venosa:

“La nostra presenza qui, oggi, serve a sottolineare la vicinanza rispetto a ingiustizie irripetibili. Vivo questa giornata con grande emozione ma anche con molta preoccupazione perché quello che vedo è una Nazione che si sta sgretolando sotto gli occhi di tutti. E questo non possiamo permetterlo”.

Di seguito le foto scattate durante l’incontro.