Lo scorso 26 Novembre a Novara è stato consegnato il premio da parte dell’Associazione La Torre-Mattarella (associazione nata in ricordo di Pio La Torre e Piersanti Mattarella, vittime della mafia) a quattro tesi dell’Università degli Studi di Milano.
È un premio per tesi magistrali, ma quest’anno gli organizzatori hanno esteso il premio anche a chi ha superato la triennale di studi.
Tra i premiati anche uno studente lucano, Giovanni Balducci, originario di Melfi, già studente del Liceo Classico “Quinto Orazio Flacco” di Venosa.
Avvicinato, Giovanni Balducci ha dato un sunto del suo lavoro:
“La mia tesi sulla criminalità organizzata si basa sulle famiglie e la storia della ‘ndrangheta di San Luca (RC), “capitale” della ‘ndrangheta, e nel mio elaborato sono riuscito a ricostruire le genealogie di tutte le più importanti famiglie criminali.
La tesi ha un titolo significativo: ‘Ndrangheta di un paese-mondo, il caso di San Luca (Rc)‘. Questa premiazione è stata per me è una grande opportunità per far conoscere le tematiche affrontate in questo mio elaborato, tematiche che riguardano anche i fattori socio economici che hanno permesso l’affermazione della ‘ndrangheta.
Come ho anche detto nella mia presentazione a Novara, ho colto l’occasione della tesi anche per toccare l’argomento della questione meridionale, il rapporto del meridione con una mafia pressante e uno Stato assente.
È stata una bellissima esperienza e spero che le persone che si interessino del tema della criminalità siano sempre di più. Dedico questo premio ai genitori ed alla nonna Angelina”.
Alla premiazione hanno partecipato tante istituzione di Novara e dintorni, nonché Nando Dalla Chiesa, figlio del Generale Dalla Chiesa e relatore della tesi triennale sulla criminalità organizzata preparata dal giovane lucano.
Dopo la laurea triennale in Scienze Politiche, Balducci sta seguendo il corso di laurea magistrale di Amministrazione e Politiche Pubbliche, curriculum Legalità e Criminalità Organizzata.
Congratulazioni al nostro Giovanni per aver condotto uno studio così significativo tanto da essere apprezzato e premiato da un’associazione che ricorda le vittime della mafia.
