Il consigliere regionale M5S Gianni Leggieri si interroga “sulle domande scomode rivolte alla Regione e che aspettano risposte da troppo tempo”.
In una nota del pentastellato si legge:
“Cosa si nasconde dietro il silenzio della Regione?
E’ evidente che ci sono argomenti che è meglio non affrontare. Ci sono domande che non vanno fatte perché scomode a chi governa la Regione Basilicata.
Ecco perché sono ci sono tantissime interrogazioni presentate in questi anni che nonostante solleciti vari sono cadute nel dimenticatoio.
Temi scottanti probabilmente che la politica lucana preferisce non affrontare e rispetto ai quali vuole evitare ogni dibattito, ogni approfondimento, ogni forma di controllo da parte delle opposizioni e dei cittadini.
E’ il caso, ad esempio, della gestione dei lavoratori stagionali che ogni anno occupano le campagne tra Venosa, Palazzo San Gervasio, Montemilone, Lavello e che da qualche anno a questa parte sono stati affidati alla cura della Task Force regionale.
Tante domande sono state sollevate in questi anni sulla gestione dei campi messi in piedi in tutta fretta per “accogliere” i lavoratori stagionali, ma nessuna risposta è arrivata mai a questo consigliere regionale.
Domande legittime che interessano i cittadini lucani e che mirano a capire come sono stati utilizzati i soldi dei contribuenti.
Domande volte a capire come è stato gestito il fenomeno, da chi e con quali scopi.
Domande volte a far luce su segnalazioni di irregolarità raccolte nel tempo e oggi oggetto anche di procedimenti pendenti presso il Tribunale di Potenza.
Si tratta di una situazione molto grave perché chi di dovere ha pensato sempre di doversi limitare a comunicati stampa dai toni trionfalistici, ma ha sempre ignorato le istituzioni di questa Regione.
Un comportamento gravissimo avallato dalla maggioranza che governa maldestramente la Regione Basilicata.
Per non parlare del famoso progetto “We Are the People”, un progetto misterioso, top secret rispetto al quale aspettiamo ancora una risposta alla interrogazione depositata nell’ottobre del 2016.
Silenzi ed omissioni della politica lucana gravissimi sia perché mostrano un menefreghismo istituzionale antipatico sia perché alimentano dubbi sulla trasparenza e l’operato della Regione Basilicata”.