A VENOSA L’UNIONE DI ARTE E POESIA: INAUGURATA LA MOSTRA DI ETTORE ALBERGO E ROSA PUGLIESE

A Venosa, nei giorni scorsi è stato inaugurata nell’ex convento San Domenico, una mostra personale di pittura di Ettore Albergo: “Frida e gli Angeli, nel regno dell’anima tra leggende, fiabe e poesia”.

Vicino ad ogni opera ci sono didascalie in versi di Rosa Pugliese. Nata a Zurigo nel 1965, si è diplomata in Lingue straniere, attualmente vive a Venosa. Scrive versi, contribuisce a vari progetti, fra i quali La bottega delle parole perdute, motivata dall’idea che il mondo ha bisogno di Bellezza.  Alcuni suoi lavori sono stati pubblicati in varie antologie.

Ettore Albergo è nato a Venosa  il 28 ottobre del 1967, si è laureato all’Accademia di Belle Arti di Bari.  Dipinge, crea bambole artistiche per la sua Bottega de LesPoupeès,  riciclando materiali di scarto. Partecipa attivamente a vari progetti  di volontariato, fra i quali “I vicoli degli Angeli” nella città dove vive.

Prefazione della raccolta di poesie e dei dipinti di Ettore, a cura degli autori:

“Nella civiltà occidentale, fortemente ancorata alla realtà contingente,  si è perso il contatto con le radici del passato; il mito e le fiabe quasi  non si raccontano più.

L’immaginario onirico che ci permette di metterci in contatto con l’anima è stato defraudato del suo compito.

Spetta all’artista recuperare tale dimensione, restituendole la giusta dignità.

Ettore Albergo ritrae i sogni e lo fa ad occhi chiusi perché tutto ciò che gli serve è  “dentro”.

Nelle sue Frida, si concentrano storie fiabesche che raccontano, con il linguaggio universale dell’arte, l’essenza umana, quella parte più profonda di noi che è immutabile.

 L’esistenza non può prescindere da tale dimensione magica; un regno dove riscoprire le vibrazioni del Colore e il suono della Parola.

Le immagini evocano qualcosa di irreale che cattura le nostre menti e le accarezza come il soffio di un battito d’ali. In questo luogo-non luogo, dove non vi sono né spazio né tempo, le immagini si fondono alle parole, giungono con passo leggero e ci rapiscono alla realtà”.

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