Crescono nel 2017 i visitatori nei musei e nelle aree archeologiche italiane, tanto che il Ministro per i Beni Culturali, Dario Franceschini, ha parlato di un anno record con oltre 45 milioni di visitatori.
In Basilicata sono stati 250.420 i biglietti staccati, con un aumento del 6,35% rispetto al 2016, quando furono 235.468.
Cresce l’area archeologica di Venosa con 17.071 visitatori e un +23,8%, mentre il suo Museo Archeologico Nazionale allestito nel Castello Pirro del Balzo ha segnato 12.290 visitatori e +38,8%. Proprio Venosa ha registrato la variazione più importante a livello regionale.
A livello regionale, al secondo posto troviamo il Musma (Museo Nazionale d’Arte Medievale e Moderna) di Matera, con 33.758 visitatori (+18% rispetto al 2016), seguito dal Ridola con 21.197 (+20%), dall’Archeologico Nazionale di Metaponto, con 20.365 visitatori, in flessione del -5,2% rispetto al 2016.
Ancora, il Museo Nazionale della Siritide di Policoro con 16.779 (+6,6), il Parco archeologico di Herakleia sempre a Policoro (16.778, +8,1%), l’Archeologico Nazionale «Dino Adamesteanu» di Potenza, passato dai 6.547 visitatori del 2016 ai 7.319 del 2017 (+11,8%).
Fanalino di coda il Museo Archeologico Nazionale della Alta Val d’Agri di Grumento Nova, con 4.532 visitatori e un -28,4% rispetto al 2016.
C’è dunque voglia di Basilicata ma i dati potrebbero essere sicuramente più consistenti. La regione necessita infatti di un piano di investimenti culturali di ampio respiro, non solo in vista di Matera 2019. Abbiamo un potenziale enorme fatto di storia, arte, natura, enogastronomia.
Tutte carte vincenti che finora non sono ancora state calate.
Cosa aspettiamo?
