L’emergenza sanitaria è sempre più forte e le figure professionali coinvolte hanno deciso di prendere le redini della situazione attraverso una manifestazione di impatto nazionale che, dunque, coinvolgerà anche la regione Basilicata.
Le organizzazioni sindacali della Basilicata, CISL, CGIL, FIMMG, SMI, SNAMI e UIL, a seguito degli ultimi incontri dello scorso 1 Febbraio in Prefettura inerenti alle procedure di raffreddamento e conciliazione, hanno dichiarato lo sciopero della medicina generale di 6 giornate: a Febbraio 22-23 e a Marzo 13-14-15-16.
Questo perché l’Assemblea Generale Unitaria dei Medici di Medicina Generale della Regione Basilicata, riunitasi a Potenza il 26 Novembre 2017, aveva già sottolineato lo stato di agitazione della categoria, dando, peraltro, mandato alle organizzazioni sindacali rappresentative dell’area di attivare tutte le azioni sindacali di protesta; tuttavia, in assenza di riscontri concreti della parte pubblica, i sindacati hanno proclamato lo sciopero della categoria.
Vincenzo Filitti, segretario di Smi Basilicata, dichiara:
“Nel testo si denuncia come, nonostante gli impegni assunti dai massimi responsabili politici della Regione (e la disponibilità dimostrata da quelli sindacali), non sia stata ancora avanzata alcuna soluzione ai molti problemi urgenti per il rilancio della sanità pubblica territoriale.
Per citare solo alcune questioni.
Per esempio, relativamente alla situazione di estremo disagio dei medici di Continuità Assistenziale, oggetto della sospensione di alcune indennità previste dall’Accordo Integrativo Regionale in vigore (DGR 331 del 2008).
O ancora: l’Intersindacale ritiene non più rinviabile la discussione e la definizione in tempi brevi di nuovo accordo integrativo regionale che riorganizzi il sistema delle cure primarie in grado di affrontare le sfide future della sanità lucana (piano cronicità, piano nazionale vaccini, liste d’attesa)”.
Queste le motivazioni per la convocazione dello sciopero dell’Intersindacale lucana:
- assegni segni individuali non riassorbili (art. 59 lettera A comma 2, 3 e 5 ACN/2005);
- fondo per il “Programma di attività finalizzata al Governo Clinico (DGR 1338/2010), finanziato per il 2010 e non più rinnovato;
- quota in base al numero degli assistiti affetti da malattie croniche (art. 8 comma 7 e 8 dell’ACN/2010);
- assenza di qualsiasi programma formativo;
- ritardo nelle procedure di assegnazione delle zone carenti di assistenza primaria (relative al primo semestre 2017) e ritardo della pubblicazione delle zone carenti rilevate nel 2° semestre 2017;
- blocco della pubblicazione delle zone carenti del servizio di Continuità Assistenziale dal 2010, eccetto una sola pubblicazione nel 2015;
- sottovalutazione del problema “idoneità e sicurezza” dei presidi di Continuità Assistenziale;
- mancata definizione del pagamento per l’accesso al servizio di Continuità Assistenziale da parte dei cittadini residenti in altre regioni, con palese inosservanza dei LEA;
- la mancata attivazione del servizio di Reperibilità per il servizio di Continuità Assistenziale da parte dell’ASP;
- mancata informatizzazione dei presidi di Continuità Assistenziale;
- assenza di pubblicazione delle zone carenti per il servizio emergenza-urgenza 118. 11;
- mancato avvio dei Corsi di formazione previsti dall’art. 66 del DPR 270/2000.
Queste le modalità di sciopero nel rispetto della normativa vigente.
I medici di medicina generale del settore di assistenza primaria chiuderanno tutti gli studi dalle ore 8:00 alle ore 20:00 e garantiranno, quali prestazioni indispensabili, come previsto dal comma 3 dell’art. 31 ACN vigente:
- visite domiciliari urgenti;
- visite in assistenza programmata a pazienti terminali;
- prestazioni di assistenza domiciliare integrata (ADI);
- la Pronta Disponibilità Telefonica per i medici di Assistenza Primaria (art. 12 comma 1 AIR 331/08).
I medici di continuità assistenziale si asterranno dal lavoro dalle ore 20:00 alle ore 24:00 e garantiranno le prestazioni indispensabili secondo quanto previsto dal comma 4 dell’art. 31 ACN vigente.
I medici di emergenza sanitaria si asterranno dal lavoro dalle ore 8:00 alle ore 12:00 e garantiranno le prestazioni indispensabili secondo quanto previsto dal comma 4 dell’art. 31 ACN vigente.
I medici dei servizi territoriali si asterranno dal lavoro dalle ore 8:00 alle ore 12:00 e garantiranno le prestazioni indispensabili individuate dal comma 12 dell’art. 78 ACN vigente.
I medici penitenziari non accederanno negli Istituti Penitenziari, ma saranno garantite le seguenti prestazioni indispensabili:
- le urgenze;
- le visite ai nuovi Giunti;
- il N.O ai partenti in causa.